Il settore tech legato ai chip crolla dopo segnali di una tensione di nuovo ai massimi livelli tra Usa e Cina. Cosa succede nelle Borse oggi?
La tensione commerciale tra Usa e Cina torna a farsi più palese con nuove restrizioni in arrivo, lasciando dei segni anche sui mercati azionari.
Le azioni globali dei chip sono crollate, con ASML, Nvidia e TSMC che hanno registrato cali importanti dopo segnalazioni di misure più severe sulle esportazioni da parte degli Stati Uniti in Cina e di un aumento delle tensioni geopolitiche alimentate dai commenti dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Questo sentiment cupo tra gli investitori prevarrà durante le ore europee secondo gli analisti.
L’indice tecnologico paneuropeo STOXX 600 tornerà a essere al centro dell’attenzione dopo aver registrato mercoledì il più grande calo percentuale in un giorno da dicembre 2022, trascinato principalmente al ribasso da ASML.
Mentre le azioni asiatiche sono scivolate, guidate dai titoli dei chip e gli investitori hanno alzato l’allerta per la prospettiva di un’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, lo yen si è rafforzato dopo aver raggiunto il massimo di sei settimane in seguito ai sospetti interventi di Tokyo.
Il dollaro è rimasto vicino al suo minimo di quattro mesi rispetto a un paniere di valute, mentre i commenti dei funzionari della Fed hanno rafforzato la causa per un taglio a settembre, mantenendo l’oro vicino ai massimi storici. L’Eurozona attende oggi la decisione di politica monetaria sui tassi Bce.
Usa-Cina, si riaccende la guerra dei chip, è tonfo di queste azioni
Un rapporto secondo cui gli Stati Uniti stavano prendendo in considerazione restrizioni più severe sulle esportazioni di tecnologia avanzata dei semiconduttori verso la Cina ha innescato una forte svendita di azioni di chip, con il Nasdaq in calo durante la notte.
Le azioni ASML quotate nei Paesi Bassi sono scese dell′11%, mentre Tokyo Electron
ha chiuso quasi in ribasso del 7,5%. Arm, AMD, Marvell, Qualcomm e Broadcom hanno archiviato la seduta con perdite di oltre il 7%.
“I partecipanti al mercato sembrano trovare le ragioni di un certo allentamento nel settore tecnologico, con discorsi su ulteriori restrizioni commerciali sulla Cina che mettono a dura prova le prospettive di domanda del settore”, ha affermato Jun Rong Yeap, analista di mercato presso IG Asia.
Da evidenziare che il tonfo delle azioni di ASML è avvenuto nonostante abbia riportato utili che hanno superato le aspettative del mercato per il secondo trimestre. Tuttavia, il 49% delle sue vendite nel periodo è avvenuto in Cina, evidenziando quanto sia a rischio per l’azienda, in caso di restrizioni più severe. ASML produce le macchine necessarie per produrre i chip più avanzati al mondo.
Anche i commenti di Trump hanno contribuito ad alimentare ulteriormente il sentiment negativo sui titoli azionari del settore dei semiconduttori.
L’ex presidente ha affermato che Taiwan dovrebbe pagare gli Usa per la difesa, in un’intervista con Bloomberg Businessweek pubblicata martedì. Ha anche dichiarato che Taiwan ha preso “circa il 100%” del business dei semiconduttori degli Usa.
Le dichiarazioni hanno messo in dubbio l’impegno degli Stati Uniti a difendere Taiwan se Trump diventasse presidente e nel caso di un attacco da parte della Cina, che considera l’isola governata democraticamente come parte del suo territorio.
Le azioni della Taiwan Semiconductor Manufacturing Co hanno chiuso mercoledì in ribasso del 2,4%.
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