«Vendere azioni è stato un grave errore», anche i grandi sbagliano: Micheal Burry (La grande scommessa) fa mea culpa

Violetta Silvestri

4 Aprile 2023 - 12:30

Micheal Burry (La grande scommessa), celebre investitore, ammette l’errore: vendere azioni a inizio 2023 è stato sbagliato. Perché il mea culpa e cosa aspettarsi dal settore tech.

«Vendere azioni è stato un grave errore», anche i grandi sbagliano: Micheal Burry (La grande scommessa) fa mea culpa

Le previsioni nella finanza sono pericolose: lo testimonia il dietrofront di Michael Burry, investitore di fama mondiale, che ha dovuto ammettere l’errore nel consigliare di vendere azioni all’inizio del 2023.

Anche i grandi cadono nella trappola dei mercati sempre più imprevedibili, si potrebbe affermare. In effetti, mister Big Short - come viene chiamato in ricordo del film La grande scommessa dove viene proprio rappresentata la sua intuizione sulla crisi dei mutui subprime Usa - ha ammesso di “aver sbagliato” dopo aver lanciato un minaccioso avvertimento esortando gli investitori a scaricare le loro azioni a gennaio.

“Ho sbagliato a dire vendere”, ha twittato Burry cedendo dinanzi all’indice Nasdaq 100, incentrato sulla tecnologia, entrato in un mercato rialzista. Cosa aspettarsi ora e quali suggerimenti per chi investe in azioni: sell o buy il tech?

La profezia sbagliata sulle azioni: perché Burry fa mea culpa

Il trend rialzista del Nasdaq che si è palesato soprattutto nell’ultimo mese ha messo nei guai Michael Burry, costretto a tornare sui suoi passi e ammettere che il consiglio di vendere azioni a gennaio 2023 era stato un abbaglio.

Nello specifico, l’indice Nasdaq 100, incentrato sulla tecnologia, è salito di oltre il 21% rispetto al minimo del 28 dicembre. (Un mercato rialzista è definito come un aumento di oltre il 20% o più rispetto a un minimo recente). Dai 10.186 punti della seduta del 28 dicembre è passato ai 12.189 di oggi, con un picco di 12.203 punti a febbraio.

Burry aveva lanciato l’allarme il 31 gennaio, twittando la parola “Vendi”, prima della riunione politica della Federal Reserve il giorno successivo. A quel tempo, il tweet sembrava indicare la sua convinzione che Jerome Powell e i suoi colleghi avrebbero sconvolto il mercato, continuando ad aumentare i tassi di interesse di riferimento.

Invece, i titoli tecnologici hanno registrato un rally quest’anno, nonostante un paio di rialzi del costo del denaro della Fed di un quarto di punto percentuale, che hanno reso il debito più costoso sia per le aziende che per le banche.

Il rally si è verificato anche se le turbolenze nelle banche di medie dimensioni in seguito ai crolli della Silicon Valley Bank e della Signature Bank di New York, nonché l’incertezza sul percorso politico della Federal Reserve, hanno alimentato incertezza e nervosismo tra i trader.

Da sottolineare, a tal proposito, che Burry è stato aspramente critico nei confronti dei dirigenti della Silicon Valley Bank all’inizio di questo mese, quando il fallimento dell’istituto di credito ha suscitato timori di un collasso sistemico del settore bancario.

“2000, 2008, 2023. È sempre lo stesso”, ha twittato Burry all’epoca . “Le persone piene di arroganza e avidità corrono rischi stupidi e falliscono. Il denaro viene quindi stampato. Perché funziona così bene...”.

Comprare o vendere azioni tech?

Le azioni tecnologiche hanno registrato un rialzo quest’anno, in parte aiutate dalle aspettative di una pausa negli aumenti dei tassi d’interesse in Europa e negli Stati Uniti dopo le turbolenze nei settori bancari di entrambe le regioni.

Il Nasdaq 100 è entrato in un mercato rialzista alla fine di marzo e i titoli tecnologici europei sono tra i settori con le migliori performance del 2023 nella regione. I guadagni hanno lasciato lo Stoxx Europe 600 Technology Index scambiato a 24 volte gli utili a termine, al di sopra della media storica di 19,4 volte.

Siamo ancora cauti e probabilmente è ancora in arrivo una recessione, ha però affermato Kornitzer, portfolio manager del Buffalo International Fund presso Kornitzer Capital Management.

L’avvertimento è che una recessione potrebbe essere accelerata da una crisi bancaria che ha visto il crollo di diversi prestatori regionali statunitensi e l’acquisizione da parte di UBS Group AG di Credit Suisse Group AG. “O sarà questo il rischio oppure sarà l’inflazione, che continua ad essere forte e la Fed e la Banca centrale europea devono continuare a salire con i tassi. Non è una navigazione tranquilla quella del futuro per le azioni tech”.

Kornitzer, il cui fondo investe in azioni non statunitensi e sovrintende a circa 600 milioni di dollari, consiglia aziende in grado di sopravvivere a una recessione, tra cui il produttore di software aziendale globale SAP SE, la società di programmi di progettazione Dassault Systemes SE e la società di tecnologia di misurazione Hexagon AB. Vede anche opportunità nelle aziende sanitarie data la resilienza del settore ai cicli economici.

Prudenza, quindi, massima anche se il Nasdaq è rialzista. Il passo indietro di Burry sulla valutazione completamente negativa dei titoli tech a inizio anno è la prova della necessità di cautela e bilanciamento.

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