La Fed medita rialzo-choc nel weekend, magari sfruttando le luci del SuperBowl?

Mauro Bottarelli

11 Febbraio 2022 - 12:14

Dopo le parole di Bullard, i contratti di febbraio dei Fed funds hanno segnalato un 30% di probabilità di ritocco intermedio prima del board del 16-17 marzo. Fine settimana stile Lehman alle porte?

La Fed medita rialzo-choc nel weekend, magari sfruttando le luci del SuperBowl?

Natale, Giorno del Ringraziamento, 4 luglio. E SuperBowl. L’America si ferma per quattro occasioni in tutto l’anno. Una è alle porte. Quando in Italia staremo vivendo (o dormendo) la notte fra domenica e lunedì, gli Stati Uniti saranno incollati davanti ai televisori per la sfida fra Los Angeles Rams e Cincinnati Bengals, il rito laico della finale del campionato Nfl. Il football americano, la quintessenza del patriottismo.

E del consumismo. Cibo, soprattutto. E alcool. Ma anche gadgets. E un’inflazione come quella appena tracciata dall’ultimo dato CPI, 7,5%, la più alta da quarant’anni a questa parte, certamente non depone per un weekend sereno. Perché occorre fare benzina per andare a fare la spesa e il prezzo del carburante alla pompa è alle stelle. Poi, debitamente arrabbiati, si arriva da Walmart, dove l’occorrente per il barbecue costerà parecchio più di quello dello scorso anno. Insomma, tutto vento contrario per l’amministrazione Biden a nove mesi dalle elezioni di mid-term.

Ma c’è dell’altro nell’aria. Il weekend che sta per aprirsi potrebbe vivere una sorta di sliding doors, una realtà parallela. Da un lato, un Paese ipnotizzato da running back in fuga e corner back in modalità killer, dall’altro una Federal Reserve che qualcuno vede pericolosamente tentata da una due giorni drammatica come quella del 13-14 settembre 2008, quando nella sede di New York si finse di tentare l’estremo salvataggio di Lehman Brothers. Poi sacrificata per generare il casus belli da Qe che evitasse l’apocalisse generale.

Questo grafico

Andamento del rendimento implicito del contratto di febbraio dei Fed funds Andamento del rendimento implicito del contratto di febbraio dei Fed funds Fonte: Bloomberg/Zeroehdge

può apparire astruso. E lo è. E’ molto da addetti ai lavori ma parla chiaro. Esattamente come ha fatto il capo della Fed di St. Louis, James Bullard, dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione: occorre arrivare a un punto pieno di rialzo entro luglio. E 50 in un solo colpo a marzo, quindi da comunicare al termine del board Fed del 16-17 del prossimo mese. Ecco la reazione. Immediatamente il contratto di febbraio dei Fed funds è salito di 13 punti base, di fatto un proxy relativo a una contrazione di 5 punti base rispetto al tasso effettivo attuale dello 0,08%.

Arabo, oggettivamente. La traduzione però è rapida e semplice: stante la scadenza di quel contratto il 28 di febbraio, più di due settimane in anticipo rispetto al prossimo board della Federal Reserve, quel movimento sembra implicitamente suggerire un possibile rialzo intermedio dei tassi prima di marzo. Per l’esattezza, quei 13 punti base equivalgono a un 30% di possibilità che quel ritocco di avvicinamento sia possibile. Quando? A detta di Tim Duy, strategist alla SGH Macro, non sarei particolarmente sconvolto dalla possibile convocazione di un inter-meeting della Fed che applichi quella mossa fra oggi e lunedì prossimo. Di fatto, un rialzo emergenziale come risposta all’inflazione.

E il mercato, come reagirebbe? Qui è la politica a dettare l’agenda. Se infatti Wall Street potrebbe tossire non poco per quel boccone che stenta a essere ingoiato, la Fed potrebbe giovarsi di un duplice effetto positivo. Primo, offrire al pubblico americano arrabbiato per il salasso dello shopping nell’ultimo weekend una risposta immediata al dato CPI, mostrandosi attenta al portafoglio di Mean Street e non solo ai dividendi di Wall Street. Secondo, operare quasi in incognito e comunque con lo scudo mediatico del SuperBowl, in grado di oscurare pressoché tutto a quelle latitudini. Accadrà? Il weekend ci dirà di più, l’attesa non è certo di quelle interminabili, dopo trimestri interi di calci al barattolo e rinvii.

Sicuramente, questi due grafici finali

Andamento del volume di contratti Fed funds negoziati Andamento del volume di contratti Fed funds negoziati Fonte: Bloomberg
Andamento sulla curva 5-30 anni del Treasury Usa Andamento sulla curva 5-30 anni del Treasury Usa Fonte: Bloomberg/Zerohegde

fotografano alla perfezione il momento: se infatti il volume record di contratti Fed funds trattati ieri (300.000, oltre 8 volte la media) mostra come gli investitori siano tutt’altro che indifferenti ai trend sottotraccia, la seconda immagine mostra come negli ultimi 30 anni un’inversione sulla curva 5-30 anni violenta come quella vissuta ieri si sia palesata solo due volte. L’ultima proprio nel 2008, quando Bear Stearns cominciava a inviare segnali di marcato malessere. Poi, recessione. La Fed gioca volontariamente al policy error, puntando su un calcolo costi/benefici di un’accelerazione della crisi? Per ora, godiamoci il SuperBowl.

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