La legge di Bilancio fa chiarezza sui requisiti per andare in pensione nel 2025. Ecco quanti anni servono, tanto per l’età quanto per i contributi.
Con l’approvazione della legge di Bilancio 2025 possiamo rispondere alla domanda su quando e come si va in pensione il prossimo anno. Il governo Meloni ha infatti sciolto i dubbi su cosa ne sarà della legge Fornero, come pure sul destino di quelle misure di flessibilità che in questi anni hanno consentito di andare in pensione con qualche anno di anticipo ma che erano in scadenza al 31 dicembre 2024.
La guida su come andare in pensione nel 2025 può quindi essere aggiornata, per quanto è bene anticipare che non ci sono differenze rispetto all’anno corrente. Complici le poche risorse a disposizione, infatti, il governo si è limitato a mantenere le stesse regole di pensionamento, scongiurando un incremento dell’età pensionabile.
A tal proposito, ricordiamo che quando si parla di età in cui si va in pensione in Italia bisogna fare una distinzione tra quella legale che coincide con il requisito anagrafico richiesto per accedere alla pensione di vecchiaia e quella media effettiva, con la quale invece si considerano tutte le misure che oggi consentono di smettere di lavorare.
Non esiste infatti una sola opzione per andare in pensione ma ce ne sono diverse di cui alcune sono riservate a determinate categorie di persone: ad esempio chi ha iniziato a lavorare prima della maggiore età, oppure chi in carriera ha svolto mansioni particolarmente gravose o usuranti.
Fatte le dovute premesse possiamo quindi fare chiarezza su quanti anni servono per andare in pensione nel 2025 analizzando ogni singola misura tra quelle ancora in vigore.
A quanti anni si va in pensione nel 2025
Come anticipato, nel 2025 non sono in programma novità significative per le pensioni. La legge Fornero non è stata toccata dall’ultima legge di Bilancio che si limita a confermare tre misure per il pensionamento anticipato: l’Ape Sociale, la Quota 103 e Opzione Donna.
Nulla di nuovo rispetto al 2024, anche perché il prossimo anno non ci sarà neppure l’adeguamento con le aspettative di vita in quanto l’Istat non ha rilevato una variazione tale da comportare un incremento dell’età pensionabile. Se ne riparlerà nel 2027.
Gli anni richiesti per andare in pensione, tanto per l’età anagrafica quanto per l’anzianità contributiva, sono quindi gli stessi dello scorso anno. Ecco una tabella che li riepiloga tutti con annessi requisiti.
Opzione di pensionamento | Contributi versati | Età anagrafica | Importo pensione maturata | Altri requisiti |
---|---|---|---|---|
Pensione di vecchiaia | 20 anni (15 anni per chi soddisfa le condizioni per accedere alle deroghe Amato) | 67 anni | Almeno pari all’importo dell’Assegno sociale, ma solo se non ci sono contributi maturati prima del 31 dicembre 1995 | |
Pensione di vecchiaia | 30 anni | 66 anni e 7 mesi | --- | Essere lavoratori gravosi |
Pensione di vecchiaia | 5 anni, ma tutti maturati dopo il 1996 | 71 anni | --- | --- |
Pensione di vecchiaia | 61 anni gli uomini, 56 anni le donne | 20 anni | --- | Riduzione della capacità lavorativa di almeno l’80% |
Pensione anticipata | 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne | --- | --- | --- |
Pensione anticipata | 20 anni, ma tutti maturati dopo il 1996 | 64 anni | Almeno pari a 3 volte l’importo dell’Assegno sociale, 2,8 volte per le lavoratrici con 1 figlio, 2,6 volte per quelle con almeno 2 | --- |
Quota 41 | 41 anni, di cui almeno 12 mesi maturati entro il compimento dei 19 anni | --- | --- | Bisogna essere disoccupati, invalidi (almeno al 74%), caregiver, lavoratori usuranti o gravosi. Inoltre, ne sono esclusi i contributivi puri |
Quota 97,6 | almeno 61 anni e 7 mesi | almeno 35 anni | --- | La somma tra età e contributi deve dare 97,6. Questa misura inoltre è riservata ai soli lavoratori usuranti |
Quota 103 | 62 anni | 41 anni | --- | Accettare un ricalcolo esclusivamente contributivo della pensione |
Opzione Donna | 61 anni (1 in meno per le donne con un figlio, 2 in meno per chi ne ha almeno due | 35 anni | --- | Essere invalide almeno al 74%, caregiver o lavoratrici licenziate (o in procinto di) da parte di grandi aziende. Anche Opzione Donna prevede un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno |
Isopensione* | 60 anni | 13 anni | --- | L’azienda dove si lavora deve avere almeno 15 dipendenti e deve farsi carico di tutte le spese per il pensionamento anticipato |
Ape Sociale* | 63 anni e 5 mesi | Dai 30 ai 36 anni | --- | Essere disoccupati, invalidi (almeno al 74%), caregiver o addetti ai lavori gravosi |
* Non si tratta di una vera e propria misura di pensionamento, ma solo di accompagnamento alla pensione
Quindi, per quanto in Italia l’età per l’accesso alla pensione sia legalmente pari a 67 anni (da questa età viene anche riconosciuto l’Assegno sociale a coloro che vivono una condizione economica di difficoltà), in realtà le opzioni di pensionamento sono talmente tante che è possibile anche anticipare questo momento. Anzi, secondo l’Inps nell’ultimo periodo l’età media per la pensione in Italia è stata pari a 64 anni e 2 mesi, non troppo distante da quando invece si smette di lavorare nel resto d’Europa.
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