Le azioni della società del risparmio gestito stazionano in prossimità di un supporto di breve periodo. Un ulteriore calo sotto i 10 euro per azione potrebbe favorire l’implementazione di nuove strategie short
Azimut in forte calo a Piazza Affari a seguito della dimissione del Ceo Albarelli. Il titolo al momento si attesta a 10,18 euro per azione, con una performance negativa del 6,79%.
Azimut, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Il quadro tecnico della società di gestione di risparmio, già poco brillante dai top registrati ad inizio anno con il top registrato il 15 gennaio a 18,44 euro, continua a perdere terreno. Inoltre, con la rottura del livello statico a 11,83 euro effettuatasi con la candela del 19 ottobre scorso questa view negativa è stata ulteriormente rafforzata.
Da diversi mesi le azioni della società di gestione sono le più shortate dagli investitori istituzionali che ogni giorno comunicano all’autorità di vigilanza le posizioni scoperte di entità pari o superiore allo 0,5% del capitale sociale della società quotata considerata.
Nel breve periodo invece, dai minimi segnati il 26 ottobre a 10,58 euro, i corsi hanno proseguito lateralmente e con la seduta odierna hanno violato la trendline ascendente che collega i minimi di breve registrati rispettivamente il 22 novembre a 10,28 euro con il minimo segnato l’11 dicembre a 10,41 euro, fornendo una prima indicazione ribassista.
Sempre con la candela odierna i corsi hanno provato un primo breakout ribassista della figura rettangolare, che dovrà tuttavia essere confermato in chiusura di negoziazione. In tal caso il titolo tornerebbe ai valori registrati nel mese di dicembre 2012.
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Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Alla luce del recente tentativo di breakout effettuato oggi si potrebbero implementare strategie di natura ribassista alla rottura del livello psicologico a 10 euro. Per questo tipo di operatività lo stop loss potrebbe essere collocato nei pressi del minimo segnato nella seduta del 22 novembre a 10,28 euro. Gli obiettivi di profitto potrebbero essere collocati il primo a 9,27 euro, livello statico lasciato in eredità dai massimi segnati nel mese di aprile 2010, mentre un target finale potrebbe essere identificato a 7,90 euro successivo livello statico che ha interessato i corsi nel mese di marzo 2012.
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