Le azioni del colosso di Cupertino bruciano in poche settimane 100 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il trend però resta rialzista, ecco cosa dice l’analisi tecnica
Prosegue la discesa di Apple, che con la seduta di ieri si porta verso i minimi dallo scorso luglio. Il colosso di Cupertino nelle ultime ottave ha bruciato oltre 100 miliardi di valore, portando la sua capitalizzazione a 913 miliardi di dollari.
La causa di questi ribassi è da attribuirsi al rallentamento della domanda relativa ai prodotti top di gamma. Dai massimi segnati lo scorso 3 ottobre, posti a 233,47 dollari, il titolo della mela morsicata ha perso il 20%.
Apple, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, le vendite sono accelerate con la rottura del supporto a 214,025 dollari, che non è riuscito a reggere la pressione del fronte ribassista. Un altro breakout di rilievo è quello della linea di tendenza che collega i minimi del 9 febbraio a quelli del 27 aprile 2018 e che ha accompagnato il rialzo di quest’anno.
I prezzi sembrano ora puntare al livello statico posto a 180 dollari, che potrebbe porre un freno alla furia dei venditori.
Apple, grafico settimanale. Fonte: Bloomberg
Osservando ora un grafico di più ampio respiro come quello settimanale, si nota come le quotazioni siano giunte al test dell’importante trendline evidenziata nel chart, livello corrispondente al transito della media mobile a 50 settimane.
Un’altra indicazione interessante arriva dall’analisi algoritmica: l’oscillatore RSI settato a 14 periodi si sta avvicinando alla soglia di ipervenduto. Se dovesse entrarci, si avrebbe il primo raggiungimento in una zona di eccesso ribassista dall’inizio del 2013. In un andamento fortemente rialzista come quello di Apple, una soglia del genere potrebbe fornire indicazioni sulla continuazione della tendenza principale, che al momento non sembra essere invertita.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Visto quanto emerso dall’analisi, si potrebbe attendere un raggiungimento di quota 180 dollari per valutare strategie di matrice rialzista.
In tal caso, lo stop loss andrebbe posto a 156 dollari, l’obiettivo principale a 210 dollari e l’obiettivo finale a 215 dollari.
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