Assegno di mantenimento, di quanto aumenta con la rivalutazione 2024?

Patrizia Del Pidio

03/01/2024

Da gennaio 2024 inizia anche la rivalutazione dell’assegno di mantenimento rispetto alla variazione dell’inflazione rispetto all’anno precedente. Vediamo come si calcola l’aumento spettante.

Assegno di mantenimento, di quanto aumenta con la rivalutazione 2024?

Anche l’assegno di mantenimento è soggetto a perdere potere di acquisto a causa dell’inflazione e proprio per questo la legge prevede che la somma, prevista dal Giudice da corrispondere a titolo di mantenimento al coniuge e ai figli, debba essere annualmente rivalutata in base agli indici Istat. Questo per fare in modo che l’importo stabilito sia mantenuto in linea con il costo della vita (visto che si tratta di un assegno che viene corrisposto anche per decine di anni), in base all’aumento o alla diminuzione dei prezzi.

La rivalutazione 2024, quindi, investe anche l’assegno di mantenimento per per fare in modo che rimanga in linea con il costo della vita per tutelare chi lo riceve dall’eventuale svalutazione monetaria.

La Legge, però, fa una differenziazione tra l’assegno di mantenimento dovuto ai figli e al coniuge in quanto per le somme corrisposte a mantenimento della prole la rivalutazione è sempre prevista e si applica automaticamente, senza che debba essere esplicitato nella sentenza del Giudice. Per quanto riguarda, invece, l’assegno di mantenimento al coniuge in base alla normativa è applicabile solo all’assegno di divorzio (ma la Cassazione ha esteso l’applicazione anche all’assegno di mantenimento previsto in sede di separazione legale).

Come si calcola l’adeguamento Istat e come influisce annualmente sull’assegno di mantenimento? Scopriamo come si applica e come varia nel 2024 la cifra che è dovuta mensilmente all’ex coniuge e ai figli in caso di separazione o divorzio.

Rivalutazione 2024 assegno di mantenimento

L’assegno di mantenimento, sia per il coniuge che per i figli, si rivaluta annualmente in base all’indice di variazione FOI. Si tratta dell’indice dei prezzi per famiglie di operai e impiegati che viene pubblicato, mensilmente, sulla Gazzetta Ufficiale il mese successivo a quello a cui si riferisce.

Per calcolare, quindi, l’aumento annuale, bisognerà applicare all’assegno mensile stanziato dal giudice, la percentuale FOI che si riferisce al mese indicato sulla sentenza che stanzia la somma. In assenza del mese di riferimento si prenderà il mese in cui l’accordo è stato sottoscritto.

Gli assegni di mantenimento, quindi, non devono essere rivalutati dal mese di gennaio di ogni anno, ma dal mese in cui sono stati stanziati con riferimento all’indice FOI dell’anno in corso. Se una sentenza di separazione o divorzio di settembre 2019, quindi, prevede che un genitore debba versare ai figli 400 euro mensili, a settembre di ogni anno si procederà alla rivalutazione della somma, prendendo sempre a riferimento la variazione del mese di riferimento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

La rivalutazione di ogni anno, quindi, si calcola su quella già applicata l’anno precedente e, di fatto, l’assegno di mantenimento avrà avuto importo di 400 euro solo per il primo anno poiché dal secondo anno in poi è stato soggetto a rivalutazione che, anno dopo anno, ne ha cresciuto l’importo.

L’assegno preso come esempio sarà stato rivalutato a

  • settembre 2020;
  • settembre 2021;
  • settembre 2022;
  • settembre 2023.

Per il 2024, la rivalutazione si effettua sempre nel mese di settembre applicando l’indice FOI riferito alla differenza di inflazione tra settembre 2023 e settembre 2024.

Di quanto aumenta l’assegno di mantenimento nel 2024?

Con la Nota di aggiornamento del Del del 27 settembre, il Governo ha rivisto la percentuale di rivalutazione in base agli indici Istat per il 2023. Con il Def, infatti, era stata stimata al 5,6%, ma visto che l’inflazione sta frenando la previsione è stata abbassata al 5,4%.

Questa percentuale di rivalutazione, però, non deve essere presa a riferimento per la rivalutazione dell’assegno di mantenimento all’ex coniuge o ai figli in quanto a pesare in questo caso è l’indice Foi mensile diffuso dall’Istat. L’Indice Foi, infatti, pende a riferimento la variazione dell’inflazione in quel mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e non la variazione dell’inflazione annuale.

Di quanto aumenta l’assegno di mantenimento nel 2024? A questa domanda non si può rispondere univocamente, visto che l’aumento si potrà calcolare solo quando l’Istat rende nota la variazione del mese in cui l’importo è stato inizialmente assegnato rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Per stabilire quale aumento spetta sull’assegno di mantenimento, quindi, bisognerà attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ai sensi dell’art. 81 della L. n. 392/1978, del mese in cui il è iniziata la percezione dell’assegno di mantenimento.

Per tornare all’esempio iniziale, quindi, per la rivalutazione di un assegno previsto da un provvedimento del giudice a settembre, si tiene conto dell’ultimo FOI disponibile a settembre 2024.

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