Colf e badanti, aumentano stipendio e (di conseguenza) i contributi da versare all’Inps. Ecco tutte le tabelle sui costi aggiornati al 2024.
Nuovo aggiornamento per i costi di assunzione di colf e badanti, nonché per gli altri lavoratori domestici.
Dopo il notevole aumento registrato lo scorso anno, quando a fronte dell’inflazione registrata c’è stato un incremento dell’11,5% per lo stipendio tabellare di colf, badanti e lavoratori domestici, nel 2024 le organizzazioni sindacali e datoriali hanno raggiunto un accordo in merito a un adeguamento di appena lo 0,56%, molto più basso di quello che sarebbe stato applicato seguendo il tasso di inflazione (pari al 5,7%).
Nonostante ciò, un aumento - seppur minimo - dei costi da sostenere quando si hanno alle proprie dipendenze colf e badanti c’è comunque stato. Tanto per lo stipendio quanto, inevitabilmente, per i contributi (come ufficializzato dall’Inps con la circolare n. 23 del 29 gennaio 2024).
Informazioni di cui è bene essere consapevoli nel momento in cui si riflette sulla possibilità di assumere un lavoratore domestico (qui la guida con tutti i passaggi), come nell’esempio del (o della) badante, bisogna mettere in conto infatti che oltre allo stipendio - che con il passare degli anni e l’aumento dell’inflazione si fa sempre più alto - ci sono una serie di costi da aggiungere: ad esempio, la tredicesima, il Tfr e i contributi Inps obbligatori. Vi è poi una considerevole differenza tra l’assunzione (e i costi) di una badante convivente e una non convivente, poiché si dovranno aggiungere le spese di vitto e alloggio.
A tal proposito, alla luce degli aggiornamenti riferiti a stipendi e contributi, facciamo chiarezza su quanto costa assumere, ad esempio, una badante nel 2024, sia per quanto riguarda la retribuzione che per tutte le altre voci correlate.
Quali sono le spese da affrontare
Per regolarizzare una badante/colf ci sono delle spese da affrontare, vediamo quali. Oltre allo stipendio - che dovrà essere in linea con quanto previsto nel Ccnl per il lavoro domestico - ci sono una serie di spese aggiuntive, quali:
- i contributi per la previdenza Inps obbligatoria (da versare trimestralmente);
- la tredicesima mensilità;
- i giorni di ferie, 26 all’anno;
- le festività nazionali;
- i permessi retribuiti;
- il Tfr.
A queste spese - che sono fisse - si aggiungono poi quelle di vitto e alloggio nel caso in cui la lavoratrice domestica (colf o badante) sia convivente, part-time o full-time. Inoltre, se la badante lavora anche nei giorni festivi è dovuta una retribuzione maggiorata del 60%.
Si stima che i costi addizionali per il datore che assume una badante in regola siano pari a circa il 50% dello stipendio base indicato dal Ccnl di riferimento. Quindi, soltanto a titolo esemplificativo, se lo stipendio della badante ammonta a 1.000 euro netti mensili, le spese aggiuntive saranno di circa 500 euro al mese (che si aggiungono allo stipendio) tra contributi obbligatori, Tfr e altri oneri.
Ci sono, poi, da considerare gli scatti di anzianità che maturano ogni 2 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro: il Ccnl prevede una maggiorazione del 4% della retribuzione minima in base al livello di inquadramento.
Lo stipendio
Come visto sopra, nel fissare lo stipendio per colf e badanti il datore di lavoro deve attenersi ai minimi retributivi indicati nel contratto nazionale di categoria.
A tal proposito, nel 2024 lo stipendio ha subito un incremento dello 0,56% per effetto dell’accordo raggiunto tra sindacati e associazioni datoriali. Ne risultano le seguenti tabelle aggiornate:
Lavoratori conviventi a servizio intero (superiore a 24 ore settimanali
Livello | Minimi retributivi (mensili e lordi) |
---|---|
A | 729,25 |
AS | 861,86 |
B | 928,15 |
BS | 994,44 |
C | 1.060,76 |
CS | 1.127,04 |
D | 1.325,92 (più indennità di 196,07 euro) |
DS | 1.391,21 (più indennità di 196,07 euro) |
Lavoratori conviventi a servizio ridotto (inferiore a 24 ore settimanali)
Livello | Minimi retributivi (mensili e lordi) |
---|---|
A | --- |
AS | --- |
B | 662,96 |
BS | 696,13 |
C | 769,02 |
CS | --- |
D | --- |
DS | --- |
Lavoratori domestici non conviventi
Livello | Minimi retributivi (orari e lordi) |
---|---|
A | 5,30 |
AS | 6,24 |
B | 6,62 |
BS | 7,03 |
C | 7,42 |
CS | 7,83 |
D | 9,03 |
DS | 9,41 |
Agli importi indicati bisognerà poi aggiungere i contributi previdenziali, come pure le altre voci di spesa sopra indicate. Ad esempio, il compenso sostitutivo di vitto e alloggio, calcolato secondo i valori contenuti nella seguente tabella.
Vitto e alloggio | Valori giornalieri lordi |
---|---|
Pranzo e/o colazione | 2,28 |
Cena | 2,28 |
Alloggio | 1,96 |
Totale | 6,52 |
Per maggiori informazioni sullo stipendio di colf e badanti vi consigliamo di consultare la guida di approfondimento, dove trovate anche le informazioni riferite alla tredicesima. Di seguito, invece, ci concentreremo sulla voce di spesa che dopo lo stipendio incide di più sul costo complessivo: i contributi previdenziali.
Contributi previdenziali
I contributi per i lavoratori domestici vengono calcolati differentemente rispetto agli altri lavoratori dipendenti. Il calcolo, infatti, avviene in maniera convenzionale, a seconda che il dipendente, quali ad esempio colf e badanti, presti la propria attività lavorativa con orario inferiore o superiore alle 24 ore settimanali. Nel dettaglio:
- Lavoratore domestico impiegato con orario pari o inferiore alle 24 ore: in questo caso il contributo orario dovuto sulla retribuzione del dipendente varia in base al reddito. Sono previste tre differenti fasce di retribuzione.
- Lavoratore domestico impiegato con orario superiore alle 24 ore: in caso di orario superiore, quindi per il lavoratore domestico impiegato per almeno 25 ore a settimana, il contributo orario non varia a seconda della retribuzione: questo, infatti, è fisso per tutte le ore lavorate.
C’è poi un’altra differenza rispetto alla percentuale dell’aliquota Ivs: mentre per la generalità dei lavoratori dipendenti è del 33% (di cui il 9,19% a carico del lavoratore stesso), per colf, badanti e altri lavoratori domestici è invece pari al 17,4275%, percentuale che sale al 19,9675% della retribuzione convenzionale oraria se si considera anche il contributo Aspi, la tutela Inail e il fondo per il Tfr.
Contributi colf e badanti impiegati per meno di 24 ore a settimana
La percentuale del 19,9675% va applicata alla retribuzione convenzionale oraria come indicata nelle seguenti tabelle. Partiamo da quella prevista per chi ha un orario di lavoro inferiore alle 24 ore settimanali:
Retribuzione oraria effettiva | Retribuzione convenzionale | Quota lavoratore | Quota datore di lavoro | Totale |
---|---|---|---|---|
fino a 9,40 euro | 8,33 euro | 0,42 euro | 1,24* euro | 1,66* euro |
sopra i 9,40 e sotto i 11,45 euro | 9,40 euro | 0,47 euro | 1,41* euro | 1,88* euro |
Sopra i 11,45 euro | 11,45 | 0,57 euro | 1,72* euro | 2,29* euro |
* 0,01 euro in più senza contributo Cuaf (Cassa unica assegni familiari), non dovuto in caso di rapporti di lavoro intercorrenti tra coniugi, parenti e affini entro il 3° grado, purché conviventi con il datore di lavoro.
A tal proposito, è bene sottolineare che la suddetta retribuzione presa come riferimento per il calcolo dei contributi dovuti comprende non solo la paga oraria, ma anche altre indennità come può essere la tredicesima o l’indennità di vitto e alloggio (sempre, ovviamente, calcolate su base oraria).
Ai suddetti importi si aggiunge poi il contributo addizionale di finanziamento dell’Aspi, interamente a carico del datore di lavoro, pari all’1,40%, il quale si applica esclusivamente per i rapporti di lavoro a tempo determinato.
Esempio
Per un orario di lavoro di 20 ore settimanali pagato 8,00 euro l’ora, ogni settimana si versano 33,20 euro di contributi, di cui 24,80 euro a carico del datore di lavoro e la quota restante che grava invece sul lavoratore. Considerando un rapporto annuale, con 52 settimane quindi, in totale la quota di contributi da versare è pari a 1.726,40 euro (mentre lo scorso anno sarebbe stata di 1.643,20 euro).
Contributi colf e badanti impiegati per più di 24 ore a settimana
Sopra le 24 ore, invece, la contribuzione si applica tenendo conto di una retribuzione convenzionale di 6,06 euro. Il risultato è il seguente:
Contributo Cuaf | Quota del datore di lavoro | Quota del lavoratore | Totale |
---|---|---|---|
Sì | 0,99 euro | 0,30 euro | 1,29 euro |
No | 1,00 euro | 0,30 euro | 1,30 euro |
Anche in questo caso si aggiunge un più 1,40% nel caso degli assunti con contratto a tempo determinato.
Esempio
Quindi, per un lavoratore impiegato per 30 ore settimanali si versano 39 euro di contributi a settimana (26 euro a carico del datore di lavoro, nel caso in cui non sia previsto il contributo Cuaf. All’anno, quindi, si tratta di 1.794 euro.
Lavoratrici madri
È bene ricordare però che anche nel lavoro domestico si applica la decontribuzione al 50% che la legge n. 234 del 2021 riconosce, per un massimo di 12 mesi, in favore delle lavoratrici madri che entro il 31 dicembre 2022 sono rientrate al lavoro al termine del congedo obbligatorio di maternità.
Per queste, quindi, ne scatta una riduzione del 50% delle suddette aliquote contributive (senza conseguenze sulla pensione futura); sarà l’Inps a mettere presto a disposizione un apposito servizio dove presentare la domanda per beneficiare dell’esonero.
Ogni quanto vanno versati i contributi per colf e badanti
Ricordiamo che la scadenza per il versamento dei contributi dovuti per i servizi resi dai lavoratori domestici con regolare contratto è trimestrale. Nel dettaglio, questo va effettuato entro il 10° giorno del mese successivo a quello in cui si conclude il trimestre.
Solamente nel caso di conclusione del rapporto di lavoro per il versamento della contribuzione c’è tempo 10 giorni dalla cessazione. Il pagamento può essere effettuato con:
- online, direttamente il portale dei pagamenti, con la modalità online pagoPA, con carta di credito, carta di debito oppure conto corrente bancario;
- utilizzando l’avviso di pagamento pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.
Ricordiamo che invece non è più possibile effettuare un pagamento online utilizzando un bollettino MAV.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti