L’investimento lungo in tecnologia rimane al centro delle attenzioni e intreccia il suo percorso con i digital asset. Vediamo quali potranno essere i trend e le narrative.
L’investimento a lungo termine si sta riprendendo il palcoscenico manifestando trend interessanti. Come scrive JP Morgan nel suo ultimo Long Term Capital Market report, valutazioni più basse e rendimenti più elevati significano che i mercati oggi offrono i migliori rendimenti a lungo termine da oltre un decennio.
Per arrivare a questo c’è però voluto un crollo dei mercati azionari e obbligazionari, si osserva nel rapporto. Dopo un anno di turbolenze, i fondamentali sono ancora saldi ma nel frattempo l’aumento dei tassi, il rischio inflazionistico e la maggiore dispersione dei rendimenti, generano molta volatilità.
E se per la crescita a lungo termine JP Morgan si aspetta che l’impennata inflazionistica si riduca, Credit Suisse nel Global Investment Returns Yearbook di inizio anno, oltre a evidenziare l’influenza negativa dell’inflazione sui rendimenti di obbligazioni e azioni ha messo in dubbio (in quanto evento storicamente raro) che le condizioni potessero tornare alla normalità con la riduzione dell’inflazione.
Il futuro dell’investimento lungo in tecnologia
In questo quadro incerto si inserisce l’investimento lungo in tecnologia (long-term technology investment), ossia quel tipo di investimento che mira a trarre profitto dalle opportunità offerte dall’evoluzione e dall’adozione di tecnologie innovative nel lungo termine con la ricerca degli unicorn, per capirci la ricerca di quelle che potrebbero essere le nuove Amazon, Apple, Microsoft, alle valutazioni di fine anni 90.
La strategia si basa sull’idea, condivisa da molti, che l’innovazione tecnologica abbia il potenziale di trasformare settori, economie e società nel corso del tempo, di stravolgere la vita delle persone generando quindi opportunità e valore per gli investitori.
L’investimento lungo in tecnologia, infatti, si concentra su aziende e settori che operano nelle tecnologie emergenti che sono considerate in grado di generare crescita economica significativa e cambiare i modelli tradizionali di business.
Gli investitori che adottano questa strategia cercano di identificare e investire in anticipo in aziende capaci di sviluppo e applicazione di tecnologie innovative e che hanno il potenziale per crescere rapidamente e diventare leader di settore nel corso del tempo.
Questa strategia di investimento richiede una prospettiva a lungo termine di 3/5 anni e una pazienza per resistere alle fluttuazioni a breve termine del mercato.
Dato che molte delle tecnologie emergenti sono ancora in fase di sviluppo e di adozione, può richiedere del tempo prima che le aziende coinvolte raggiungano il loro pieno potenziale.
Gli investitori a lungo termine cercano di capitalizzare su questo potenziale futuro, sostenendo le aziende tecnologiche durante il loro percorso di crescita e sviluppo.
Tuttavia, è importante notare che l’investimento lungo in tecnologia comporta anche rischi. Poiché delle molte aziende che operano in settori ad alto tasso di innovazione e competizione, è possibile che alcune non riescano a raggiungere il successo atteso. Per mitigare questi rischi è importante che gli investitori optino per una strategia ad alto grado di diversificazione, sia a livello di posizioni che di gestori.
L’investimento lungo in digital asset di Algo Capital
Pertanto, una ricerca approfondita e una diversificazione degli investimenti e una gestione consapevole del rischio sono fondamentali per gli investitori.
Chi da sempre investe lungo in tecnologia è Algo Capital, che guarda con interesse all’investimento lungo in tecnologia con attenzione particolare ai digital asset.
Il suo spirito di indagine è lo stesso di chi, all’inizio dell’era digitale, cercava di capire quali fossero le startup destinate a diventare gli unicorni del futuro e investire su di loro.
Il contorno però oggi è diverso. Per molti forse l’investimento più attraente in termini di marginalità potrebbe sembrare Bitcoin.
Ma quello in Bitcoin non è propriamente un investimento in tecnologia, piuttosto è un’alternativa all’investimento in oro, al quale la valuta di Satoshi Nakamoto è stata spesso accostata come riserva di valore.
Algo Capital dal canto suo ha indagato e capito quali sono i migliori player e fondi che investono in digital asset al mondo e poi ha investito nei leader per ogni strategia e settore, individuando così player che sono cresciuti anche del 1000% negli anni passati.
Per il futuro allora ci si chiede quali potranno essere i trend meritevoli di attenzione, le prossime narrative vincenti del mondo digital asset.
I trend di maggiore richiamo sono il Web3, lo staking, Ethereum, gli NFT legati all’identità digitale e alla contrattualistica, il metaverso o virtual reality e altri legati alla blockchain e non solo.
I trend dei digital asset
Negli ultimi anni, il mercato dei digital asset è stato guidato dall’evoluzione delle tecnologie che hanno al loro centro la blockchain.
Una di queste è il Web3, che rappresenta una visione di Internet decentralizzata e incentrata sull’utente. Basata sulle tecnologie blockchain, Web3 promette di superare le limitazioni dell’attuale Web, consentendo agli utenti di avere il controllo dei propri dati e delle proprie identità digitali.
Con Web3, gli individui possono interagire con servizi, app e piattaforme senza dover affidarsi a intermediari centralizzati. La nuova infrastruttura decentralizzata ha il potenziale per trasformare radicalmente molti settori, compreso il mercato dei digital asset.
Una pratica sempre più diffusa nel mercato dei digital asset è lo staking, che si riferisce al processo in cui gli investitori bloccano le proprie criptovalute in un wallet o su una piattaforma specifica per supportare le operazioni di una blockchain.
In cambio gli investitori ricevono ricompense sotto forma di criptovalute aggiuntive. Questo meccanismo di consenso, ampiamente utilizzato da reti come Ethereum, offre agli investitori un modo per guadagnare passivamente sulle proprie criptovalute, incentivando al contempo la sicurezza e la stabilità delle reti blockchain una sorta di fix income/obbligazione dei digital asset.
Proprio Ethereum è diventata una delle piattaforme blockchain più importanti e influenti nel mercato dei digital asset. Grazie alla sua capacità di supportare gli smart contract, Ethereum offre agli sviluppatori un ambiente flessibile per creare applicazioni decentralizzate (DApp) e token personalizzati.
Gli smart contract consentono l’esecuzione automatica di accordi e transazioni in modo sicuro e trasparente senza la necessità di intermediari. Questa caratteristica ha dato vita a un ecosistema di progetti innovativi e applicazioni decentralizzate, aprendo nuove opportunità per gli investitori.
Infine ci sono gli NFT (Non-Fungible Token), che negli ultimi tempi hanno catalizzato l’attenzione del mercato dei digital asset. Gli NFT sono rappresentazioni digitali uniche e indivisibili di beni, come opere d’arte digitali, video, musica e altro ancora.
Grazie agli smart contract su blockchain come Ethereum, gli NFT consentono la proprietà digitale autentica, la trasferibilità e la tracciabilità, aprendo così nuovi scenari, con possibilità di monetizzazione e di interazione uniche.
Tutti identificano gli NFT con le opere d’arte ma possono essere applicati ad immobili, parzializzando e possedendo solo una parte di immobile e ricevendo le rendite di affitto per quella parte ad esempio le possibilità sono moltissime.
In sintesi, le prospettive di crescita del mercato dei digital asset sono promettenti.
L’adozione di Web3 e la diffusione di tecnologie blockchain continueranno a trasformare l’industria finanziaria, così come la capacità di guadagnare con il processo di staking incoraggerà gli investitori a trattenere le criptovalute, contribuendo alla sicurezza e all’affidabilità delle reti blockchain. Inoltre gli NFT stanno aprendo nuove possibilità per il mercato digitale.
Quindi la risposta alla domanda “quale sarà il trend dominante nei digital asset?” ancora non è scritta. Rimangono i trend e le narrazioni in essere, in attesa di capire quale sarà quella dominante, capace di attirare il maggior numero di investitori.
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