Mercati poco convinti della ripresa economica: segnali contrastanti arrivano da Cina e Usa, le due protagoniste assolute a livello globale. Recessione e instabilità bancaria in arrivo?
Nei mercati oggi si rispecchia un sentiment contrastante: da Cina e Usa, infatti, continuano a trapelare segnali misti sulla ripresa economica, a testimonianza di un periodo complesso e ancora ricco di ostacoli.
Sebbene la seduta asiatica si stia chiudendo in rialzo, con il solo indice australiano in calo, le azioni della regione sono state miste e piuttosto sottotono, a causa dei rinnovati problemi con l’istituto di credito statunitense First Republic Bank, che hanno continuato a innervosire gli investitori di Wall Street e non solo. Inoltre, restano dubbi sulla capacità Usa di non entrare in recessione e sull’ampiezza della stretta al credito che potrebbe aumentare con la prossima decisione Fed. L’instabilità bancaria negli Usa non è affatto finita.
La cautela dei mercati dovrebbe estendersi all’Europa, alle prese non solo con i rialzi tassi Bce, ma anche con la riforma del Patto di stabilità che molto interessa l’Italia per il controllo del debito pubblico.
La Cina, infine, ha evidenziato profitti industriali diminuiti più del previsto nell’anno fino a marzo.
In questo contesto, i mercati continuano a mostrare incertezza.
Segnali contrastanti da Cina e Usa. E i mercati oscillano
Le azioni cinesi e di Hong Kong hanno oscillato tra perdite e guadagni, con gli investitori che hanno valutato ancora forti cali nei dati sugli utili industriali della Cina e nuovi sviluppi sul fronte geopolitico.
Da una parte, i trader hanno esultato per la telefonata tra il presidente Xi Jinping e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelenskiy, ma sono rimasti scoraggiati dal fatto che gli Stati Uniti affermassero che le società cinesi di cloud computing rappresentano una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti.
Sul fronte macro, il settore manifatturiero della Cina ha mostrato di faticare a riprendersi, nonostante la revoca della maggior parte delle restrizioni anti-Covid.
I profitti industriali sono scesi del 21,4% nei tre mesi fino al 31 marzo, hanno mostrato i dati del National Bureau of Statistics. Il calo è stato molto maggiore delle aspettative ed è stato in diretto contrasto con un aumento dell’8,5% registrato nello stesso periodo dell’anno scorso.
L’economia cinese è cresciuta di un 4,5% superiore alle attese nei primi tre mesi dell’anno, trainata in gran parte da un rimbalzo dei consumi. Tuttavia, gli analisti dubitano che questo slancio verrà mantenuto, soprattutto perché il settore manifatturiero è in difficoltà.
Intanto, le azioni Nomura sono scese di oltre il 7% dopo aver registrato un forte calo dell’utile netto trimestrale a causa di una crisi bancaria globale che ha sconvolto i mercati e ha colpito la sua attività di investment banking.
I guai della banca Usa First Republic sono continuati, con il suo valore di mercato che è sceso brevemente fino al 41% a circa $888 milioni, ben lontano dal suo picco di oltre $40 miliardi nel novembre 2021.
Gli investitori stanno aspettando di vedere se può trovare acquirenti per le attività e progettare un’inversione di tendenza dopo che la CNBC ha riferito che i funzionari del governo degli Stati Uniti non sono attualmente disposti a intervenire.
Durante la notte, l’S&P 500 e il Dow sono stati trascinati al ribasso dalla debolezza nei settori economicamente sensibili, suggerendo un aumento dei nervosismi di recessione.
Il PIL Now della Federal Reserve di Atlanta, che traccia il modo in cui i dati in arrivo influenzano il prodotto interno lordo (PIL), ha mostrato che la stima per la crescita del primo trimestre è ora all’1,1% annualizzato, in netto calo rispetto al 2,5% di una settimana fa.
Ciò suggerisce che potrebbe esserci un rischio al ribasso per i dati del PIl degli Stati Uniti del primo trimestre, previsti nel primo pomeriggio di oggi, con gli analisti intervistati da Reuters che prevedono un’espansione del 2%. Wells Fargo ha abbassato le sue previsioni per la crescita di 100 punti base a un aumento dello 0,8%.
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