Nonostante la felicità del pubblico borsistico gli analisti si mostrano preoccupati riguardo il tasso d’inflazione. I gestori continuano infatti ad adottare strategie di protezione della liquidità.
Sebbene i dati economici di novembre mostrino una certa flessione del tasso d’inflazione nella maggior parte dei Paesi occidentali, alcuni esperti sostengono che ciò non comporti necessariamente la cessazione delle preoccupazioni. Molti fondi d’investimento e banche d’affari infatti continuano a mantenere una notevole esposizione nei confronti dei bond legati all’inflazione sottopesando invece il comparto azionario, sebbene per alcune società inizino a esserci P/E appetitosi nel lungo periodo.
Inflazione in lieve calo: Usa vs Europa
Sia in USA che in Europa il tasso d’inflazione si mostra comunque in lieve calo. Questi dati hanno rallegrato molto il pubblico degli investitori ma presentano una forte discordanza con alcune delle altre variabili economiche del caso: ad esempio il consumer spending e i dati sul mercato del lavoro. Molti analisti restano dell’opinione che il pubblico borsistico abbia reagito in maniera eccessivamente positiva di fronte ai dati sull’inflazione e che in realtà farebbe meglio a ridimensionare le proprie aspettative. In Europa infatti l’inflazione resta comunque a doppia cifra (10%) e le preoccupazioni continuano a essere molte. [...]
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