Mercati alle prese con 4 temi chiave, al centro dell’attenzione degli investitori: dalla guerra in Medio Oriente alle mosse della Bce fino alla Cina e ai prezzi delle materie prime, cosa succede?
Mercati oggi alle prese con 4 potenziali motivi di turbolenza.
I titoli azionari asiatici stanno archiviando la sessione in rosso dopo il rally della seduta precedente, mentre le crescenti scommesse su un imminente taglio dei tassi europei hanno alimentato la propensione al rischio in vista di alcuni dati chiave sull’inflazione.
Il contesto finanziario continua a essere dominato da diversi fattori di destabilizzanti, quali la guerra in Medio Oriente e l’impatto sul petrolio, le mosse delle banche centrali sui tassi, l’andamento dell’inflazione. In questa cornice, le Borse oggi monitorano almeno 4 punti chiave.
1. Medio Oriente e petrolio
Il petrolio si stabilizza dopo due giorni di guadagni mentre le tensioni in Medio Oriente sono ancora in aumento.
Un soldato egiziano è stato ucciso lunedì durante uno scontro con le truppe israeliane al confine di Gaza, mentre un attacco aereo israeliano domenica ha ucciso almeno 40 palestinesi in un campo per sfollati.
L’esercito egiziano ha confermato che una guardia di frontiera è morta al valico di Rafah, in uno spargimento di sangue che ha minacciato di far crescere pericolosamente le tensioni con Israele.
Separatamente, l’attacco aereo al campo a nord-ovest della città di Rafah, a Gaza, ha suscitato la condanna internazionale. Israele ha riconosciuto la morte di decine di persone nell’operazione, che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito “un tragico errore” in un discorso alla Knesset. Gli Stati Uniti e altri Paesi temono perdite di massa tra i civili palestinesi a Rafah e hanno esortato Israele a cancellare o limitare drasticamente un attacco per evitare una vera strage.
2. Tagli tassi Bce
Si moltiplicano le dichiarazioni sul percorso della Bce per allentare la politica monetaria.
La Banca Centrale Europea non dovrebbe escludere di ridurre i costi di finanziamento nelle riunioni di giugno e luglio secondo il membro del Consiglio direttivo Francois Villeroy de Galhau. Le sue parole hanno respinto la tesi di altri funzionari monetari che si sentono invece a disagio all’idea di tagli consecutivi.
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Villeroy ha detto al quotidiano tedesco Boersen-Zeitung di essere a favore della “massima opzionalità” dopo la riduzione dei tassi di interesse del mese prossimo, che secondo lui potrà essere ostacolata solo da uno shock.
Sebbene la maggior parte dei politici sia d’accordo per giugno, la Bce sembra piuttosto riluttante a impegnarsi su un percorso accomodante per i mesi successivi, poiché gli aumenti salariali e l’inflazione dei servizi si dimostrano vischiosi, le tensioni in Medio Oriente minacciano di aumentare i prezzi dell’energia e i tagli dei tassi negli Stati Uniti vengono ritardati. Le aspettative della Bce sull’indice dei prezzi al consumo a 1 e 3 anni, previste più tardi oggi, saranno i prossimi dati seguiti con attenzione.
3. Materie prime
Nelle materie prime, l’oro si è stabilizzato. Il petrolio ha registrato un rialzo, mentre l’attenzione si è spostata sulla riunione dell’OPEC+ sull’offerta di domenica e sulla domanda statunitense all’inizio della stagione estiva.
Il rame ha ripreso il suo rally mentre la Cina intensifica gli sforzi per salvare il suo mercato immobiliare e mentre il dollaro si indebolisce.
Il grano ha toccato brevemente il livello più alto in più di nove mesi a causa delle preoccupazioni per la diminuzione delle scorte. L’olio di palma si avvia verso la chiusura più alta dalla fine di aprile, in previsione di un aumento delle spedizioni da parte dei principali coltivatori del sud-est asiatico per soddisfare la rinnovata domanda da parte dei principali acquirenti.
4. Cina
Le azioni immobiliari cinesi sono aumentate dopo che Shanghai ha abbassato il tasso di acconto e la soglia minima dei mutui, mentre le città cinesi più grandi fanno seguito agli aiuti del governo centrale per il settore immobiliare.
I titoli tecnologici in Cina hanno guadagnato terreno dopo che le principali banche statali cinesi hanno annunciato che investiranno un totale di 114 miliardi di yuan (15,7 miliardi di dollari) in un fondo di investimento nel settore dei semiconduttori.
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