Mercati, dal crollo al rimbalzo. Nikkei +10%, la tempesta è finita?

Violetta Silvestri

6 Agosto 2024 - 08:32

Dopo il lunedì nero dei mercati, le azioni sono in ripresa e il Nikkei giapponese rimbalza. Ma il terremoto finanziario che ha fatto crollare tutto, è davvero finito? L’analisi degli esperti.

Mercati, dal crollo al rimbalzo. Nikkei +10%, la tempesta è finita?

Il panico dei mercati è finito? La disfatta della giornata di lunedì 5 agosto sembra essersi dileguata, con i mercati che oggi rimbalzano.

Il protagonista è il Giappone. Il Nikkei è salito di oltre il 10%, salendo dalla chiusura di 31.458 di lunedì. L’indice era crollato del 12,4% nella sessione precedente, nel suo peggior sell-off dal tonfo del lunedì nero del 1987.

Durante la notte negli Stati Uniti, il Dow Jones e l’ S&P 500 hanno registrato le peggiori sessioni da settembre 2022. Il Dow è sceso di 1.033,99 punti chiudendo in ribasso del 2,6%, mentre l’ S&P 500
scivolato del 3%. Il Nasdaq Composite ha perso il 3,43%, con un -15% dal suo massimo di chiusura.

Durante la sessione asiatica odierna, però, anche Wall Street ha avuto un andamento più stabile, con i future sull’S&P 500 in ripresa dell’1,5%, mentre i future sul Nasdaq sono saliti del 2% e i future pan-regionali sull’Euro Stoxx 50 sono cresciuti dell’1,24%.

Da segnalare che e valute sembrano aanch’esse aver invertito alcune delle brusche mosse di lunedì, con il dollaro che è salito fino a 145,64 yen, dopo essere sceso dell’1,5% lunedì fino a 141,675. Lo yen è balzato vertiginosamente nelle ultime sessioni, poiché gli investitori sono stati estromessi dai carry trade, dove hanno preso in prestito yen a tassi bassi per acquistare asset ad alto rendimento.

Ora gli investitori si chiedono se la tempesta dei mercati sia davvero finita o riservi ancora brutte sorprese.

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Borse, il peggio è passato? Cosa aspettarsi dopo il terremoto azionario

Gli analisti e gli investitori osservano attenti cosa succede oggi. Sembra quasi impossibile sapere se le violente oscillazioni di lunedì segnino il botto finale di una svendita globale iniziata la scorsa settimana o segnalino l’inizio di una crisi prolungata, scrivono su Bloomberg.

Di certo, i pilastri che hanno sostenuto i guadagni del mercato finanziario per anni, una serie di ipotesi chiave su cui gli investitori di tutto il mondo contavano, sono stati scossi. E nell’arco di tre settimane, circa 6.400 miliardi di dollari sono stati cancellati dai mercati azionari globali.

Le speculazioni su una recessione imminente negli Stati Uniti, un’euforia per l’Intelligenza Artificiale che si è andata spegnendo e uno yen in ascesa che causa un’interruzione delle operazioni di carry trade hanno portato a una serie di vendite di tre giorni sui titoli azionari globali. Mentre i mercati sono rimbalzati oggi, il “misuratore della paura” di Wall Street, il VIX, rimane elevato, il che suggerisce che gli asset rischiosi incontreranno ostacoli con la continua incertezza sulle prospettive economiche. A un certo punto, lunedì il VIX ha registrato un aumento record.

Calmare il panico è compito innanzitutto dei funzionari della Federal Reserve, che hanno fatto del loro meglio per rassicurare i mercati. La presidentessa della Fed di San Francisco Mary Daly ha affermato che era “estremamente importante” impedire che il mercato del lavoro precipitasse in una recessione. Daly si è detta aperta a tagliare i tassi di interesse se necessario e che la politica doveva essere proattiva.

“Il Nikkei sta registrando un discreto ritracciamento dopo il crollo di lunedì, poiché i commenti del Daly della Fed e un rapporto sui servizi ISM più forte del previsto hanno placato i timori di un taglio di urgenza della Fed la prossima settimana”, ha affermato Matt Simpson, analista di mercato senior presso City Index a Brisbane.

Rupal Agarwal, stratega quantitativo per l’Asia presso Sanford C. Bernstein, la reazione del mercato è stata un po’ estrema ieri e per questo c’è un forte rimbalzo oggi. “Mi aspetterei che i mercati rimangano volatili e quindi continuerei a cercare un’esposizione difensiva di fine ciclo tramite nomi di qualità/rendimento da dividendi”, ha aggiunto.

Ryota Abe, economista di Singapore ha commentato su Reuters che la dimensione delle vendite viste finora è eccessiva e i timori di recessione nell’economia statunitense si sono attenuati. Il sentiment del mercato migliorerà con una maggiore cautela sull’economia globale e sui rischi geopolitici rispetto a prima.

Gaary Ng, economista senior per Natixis ha suggerito: “è difficile dire che il peggio sia alle nostre spalle... la pressione potrebbe persistere ancora un po’...Ci sono molte parti in movimento, con tre preoccupazioni chiave che derivano dalle prospettive dell’economia statunitense, lo scioglimento delle negoziazioni degli investitori in Giappone e i rischi geopolitici in Medio Oriente...in particolare l’ultimo, che per ora non è stato pienamente realizzato”.

“Per quanto riguarda le prospettive di recessione degli Stati Uniti, vediamo che alcuni settori dell’economia, come i consumi, reggono ancora, e i set di dati nelle prossime settimane potrebbero rivelarsi meno negativi di quanto sembri in superficie, e potrebbero aiutare a stabilizzare le cose”.

Gli esperti e i trader aspettano di capire cosa accadrà, in un clima ancora di incertezza. Come scritto da alcuni analisti su Bloomberg, un panico di mercato come questo crea rischi grandi e piccoli. Il più importante tra questi: la svendita, se lasciata incontrollata abbastanza a lungo, potrebbe mandare in tilt gli ingranaggi del sistema finanziario, rallentare i prestiti e agire come la goccia che fa traboccare il vaso dell’economia globale nella recessione che molti ora temono.

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