Prestiti cambializzati, ecco cosa sono e come funzionano

Veronica Caliandro

2 Ottobre 2024 - 12:22

Chi può richiedere e ottenere un prestito cambializzato? E, soprattutto, quali sono i relativi vantaggi e svantaggi? Ecco cosa c’è da sapere.

Prestiti cambializzati, ecco cosa sono e come funzionano

I prestiti sono la soluzione ideale per chi ha bisogno di liquidità extra in modo immediato, al fine di far fronte alle varie spese quotidiane o imprevisti. Varie sono le tipologie di finanziamento di cui poter far richiesta, come, ad esempio, il prestito cambializzato.

Ma in cosa consiste e come funziona? Ecco di seguito chi può farne richiesta, perché può essere conveniente sottoscriverlo e a cosa è necessario stare attenti al momento della stipula del contratto.

Cos’è il prestito cambializzato

Il prestito cambializzato prevede il rimborso in rate mensili tramite titoli di debito, ovvero le cambiali. Rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati, vale a dire che si tratta di una forma di credito per cui non vengono richieste informazioni su come sarà impiegato il denaro richiesto. Possono essere erogate somme fino a 50 mila euro da restituire al massimo entro 10 anni.

Nella fase di istruttoria, non è prevista una verifica accurata della situazione debitoria del soggetto richiedente proprio perché tale forma di prestito è garantita dalle cambiali. In un certo senso, si può dire che sia simile ad un prestito fiduciario, per cui non sono richieste delle garanzie materiali ma solo una documentazione che attesti la situazione patrimoniale del richiedente e la capacità di restituire quanto dovuto.

Cos’è una cambiale?

Ma in pratica cos’è una cambiale? Ebbene, è un titolo di credito che permette al creditore di rivalersi più velocemente sul debitore nel caso in cui quest’ultimo non restituisca quanto dovuto. La cambiale, infatti, è un titolo esecutivo e per questo motivo, in caso di insolvenza, il creditore può far protestare il debitore e richiedere l’immediata esecuzione del pignoramento sui beni e procedere, pertanto, con la vendita coatta al fine di ricavare le somme spettanti. Il tutto senza dover attendere una sentenza da parte del giudice oppure un decreto ingiuntivo di pagamento.

La cambiale può essere sotto forma di un «pagherò» o di una «tratta» e su di esse bisogna mettere il bollo.

  • In caso di cambiale in forma di tratta, l’ente creditore ordina al debitore di pagare a un soggetto terzo un certo importo a una certa data.
  • Con la cambiale pagherò, invece, il debitore si assume l’impegno di pagare la somma dovuta all’ente finanziatore.

Come funziona un prestito cambializzato

La richiesta del prestito cambializzato può essere effettuata online. A tal fine è sufficiente compilare un questionario sul sito web della società finanziaria prescelta. Quest’ultima provvede a valutare la fattibilità dell’operazione e a ricontattare il potenziale cliente.

Una volta accolta la richiesta, la finanziaria liquida la somma nell’arco di circa 10 giorni lavorativi, attraverso un assegno circolare o un bonifico bancario.

Ogni mese il beneficiario del prestito riceve un avviso di pagamento e deve provvedere a saldare quanto dovuto entro la data di scadenza. All’interno delle rate sono in genere conteggiati anche alcuni oneri accessori legati al finanziamento garantito da cambiale, quali ad esempio l’imposta di bollo, commissioni, assicurazioni e pratica di istruttoria.

Chi può richiedere un prestito cambializzato

Il prestito cambializzato può essere richiesto solamente da persone maggiorenni, che abbiano cittadinanza italiana ed un’età compresa fra i 18 anni e i 70 anni. Non mancano comunque le eccezioni, tanto che in alcuni casi vengono prese in considerazione anche richieste da parte di persone fino a massimo 80 anni.

Diverse sono le garanzie richieste al debitore a seconda che si tratti di un:

  • lavoratore dipendente: nel caso dei lavoratori dipendenti, possono presentare come garanzia il proprio trattamento di fine rapporto, ovvero il TFR, e il modello Cu, ex Cud;
  • lavoratore autonomo o libero professionista: nel caso dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, viene in genere richiesta la sottoscrizione di una polizza assicurativa sulla vita;
  • pensionato: ai pensionati viene richiesta una certificazione da parte dell’ente pensionistico di appartenenza;
  • disoccupato, precario o neoassunto: essi , invece, devono dimostrare di possedere un immobile di proprietà o fornire la firma di un garante.

Chi fa i prestiti cambializzati? Sono possibili tra privati?

Generalmente è buona norma prendere in considerazione più preventivi prima di sottoscrivere un prestito cambializzato ed essere, almeno teoricamente, sicuri di poter pagare puntualmente le rate, onde evitare protesti. Ma chi fa i prestiti cambializzati? Ebbene, di solito i prestiti cambializzati vengono concessi da finanziarie piuttosto che da privati oppure banche.

A differenza dei tradizionali prestiti tra privati, quello cambializzato si contraddistingue per la presenza di un titolo di credito esecutivo, appunto la cambiale. Quest’ultima permette al creditore di avere delle maggiori garanzie in caso di mancato pagamento delle rate da parte del debitore.

In caso di prestito cambializzato tra privati, i soggetti interessati firmano un contratto tra privati, su cui indicano:

  • l’importo del prestito;
  • gli interessi;
  • le rate.

Se il debitore risulta insolvente, allora il creditore ha in mano un titolo esecutivo grazie a cui porre in atto l’esecuzione di un pignoramento con decreto ingiuntivo e rientrare così in poco tempo in possesso della somma prestata.

Come ottenere un prestito cambializzato: requisiti e tempi

Per ottenere un prestito cambializzato bisogna presentare tutta una serie di documenti, come ad esempio:

Ciò si aggiunge a ciò che è stato già enunciato nei paragrafi precedenti sui requisiti richiesti. Una volta valutata tutta la documentazione, l’ente di riferimento provvede ad erogare entro una decina di giorni l’importo richiesto. Il richiedente, dal suo canto, si impegna ad effettuare i pagamenti in base alle modalità concordate.

Si può ottenere un prestito cambializzato senza busta paga? E se si è cattivi pagatori?

Disoccupati, precari e neoassunti, ovvero soggetti senza busta paga o reddito, possono ottenere un prestito cambializzato a patto di dimostrare di possedere un immobile di proprietà o di fornire un garante che, in caso insolvenza, possa provvedere a saldare il debito residuo. A questi soggetti sarà richiesto anche di sottoscrivere una polizza sulla vita, come più volte anticipato.

Per tutti i soggetti l’ente finanziatore richiederà di presentare i documenti di identità e verificherà la sussistenza in simultanea di altri finanziamenti. In generale, anche un cattivo pagatore segnalato alla Centrale Rischi di Banca d’Italia per insolvenze o ritardi può richiedere questa tipologia di finanziamento. Tali prestiti hanno in genere dei tassi più alti, sia perché non viene richiesto un alto merito creditizio, sia perché non sono richieste informazioni su come verranno spesi i soldi.

Di solito non potrà richiedere il finanziamento chi risulti eccessivamente indebitato o chi abbia già protesti in atto. Ci possono essere comunque delle eccezioni, come i cosiddetti «prestiti a protestati».

Vantaggi e svantaggi dei prestiti cambializzati

Il prestito cambializzato presenta alcuni vantaggi per chi ne beneficia. Innanzitutto, può essere richiesto anche da chi non ha i requisiti per accedere ad altre forme di finanziamento e consente di accedere velocemente alla liquidità richiesta. Ma non solo, il piano di rimborso tramite cambiali è più flessibile rispetto a quello di un finanziamento tradizionale.

Basti pensare che è possibile emettere nuove cambiali o rinnovarle nel caso in cui non si riesca a pagare. In questi casi, però, bisogna sostenere dei costi più alti. Seppur dietro la presentazione di garanzie aggiuntive, inoltre, anche un individuo senza busta paga o un disoccupato ha la possibilità di accedere a tale forma di prestito.

Allo stesso tempo, purtroppo, non mancano alcuni svantaggi. In caso di insolvenza e di protesto del debitore, quest’ultimo non potrà richiedere ulteriori finanziamenti prima di aver risolto la propria posizione debitoria. A causa dell’alto rischio sostenuto si tratta di una forma di finanziamento molto costosa in termini di interessi dovuti. Bisogna, inoltre, presentare diverse garanzie, che possono essere rappresentate da immobili, beni di valore, polizze assicurative sulla vita o necessità di presentare un garante.

Onde evitare spiacevoli situazioni, si consiglia di prestare molta attenzione alle pubblicità ingannevoli e di controllare in modo accurato le condizioni del contratto. In particolare, è importante volgere un occhio di riguardo al tasso di interesse, agli oneri accessori non inclusi nel tasso di interesse, alle garanzie, alle coperture assicurative richieste, agli interessi di mora in caso di ritardo e alle eventuali penali da pagare in caso di estinzione anticipata del finanziamento.

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