Nonostante il calo dell’inflazione e del costo dell’energia, il prezzo di bollette e carrello della spesa è ancora alto, mentre salgono mutui e affitti: le famiglie, così, rimangono in crisi.
L’inflazione in Italia continua a calare, così come i prezzi di gas e luce, ma le famiglie sono ancora in crisi, con il potere d’acquisto che non sembra accennare a risalire. Secondo l’Istat nel quarto trimestre del 2022 la capacità di spesa dei nuclei familiari italiani è calata ancora rispetto ai tre mesi precedenti e non ci sono buoni segnali per avere dati nettamente migliori nei primi tre mesi del 2023.
Il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto dello 0,8%, un numero modesto, accompagnato da un forte rialzo dei prezzi al consumo particolarmente facendo scendere il potere d’acquisto di 3,7 punti percentuali. La tenuta della spesa per consumi finali (in aumento del 3% in termini nominali) si è quindi accompagnata ad una marcata flessione del tasso di risparmio.
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Perché le famiglie hanno sempre meno potere d’acquisto
Questi dati potrebbero non migliorare di molto nei primi tre mesi del 2023 considerando le condizioni economiche del Paese. A marzo l’inflazione è scesa si al 7,7% su base annua contro il 9,1% di febbraio e la doppia cifra dell’autunno, ma il cosiddetto carrello della spesa continua a segnare un aumento annuale del 12,7%.
Leonardo Becchetti, professore di economia politica di Tor Vergata, ha spiegato a Money.it che questo avviene dato che “i costi per la produzione di quei beni, sostenuti nei mesi passati, sono stati elevati e dunque vengono recuperati sui prezzi finali”.
In sostanza quello che compriamo oggi nel carrello non è stato prodotto nel momento in cui acquistiamo, ma di un processo produttivo che dura mesi e dunque risente delle condizioni dei mesi scorsi. Resta poi il dato dell’inflazione italiana superiore alla media europea (al 6,9% a marzo), per “la nostra maggiore dipendenza dalle fonti fossili”.
Qual è il paradosso dell’inflazione
Non solo: a fronte di un’inflazione che rimane elevata, nonostante il calo, la Bce continua ad applicare politiche monetarie restrittive, aumentando i tassi d’interesse e facendo aumentare le rate dei mutui. Questo ha un effetto a cascata sul prezzo delle case e sul costo degli affitti, rendendo più complesso acquistare o affittare immobili.
E ancora: il prezzo dell’energia è in netto calo ogni mese, ma rimane ancora molto elevato. La bolletta annua di gas e luce costa in media ancora oltre mille euro in più a famiglia su base annua rispetto solo a un anno fa.
Infine gli stipendi rimangono stagnanti, a fronte di un taglio del cuneo fiscale solo lievemente salito e dei lenti rinnovi dei contratti (solo per quelli pubblici le cose si stanno muovendo con più celerità, ma ripianando ritardi storici accumulati finora). Da qui il paradosso di una situazione con prezzi più bassi, ma potere d’acquisto degli italiani che rimane al palo.
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