Novità in arrivo per la legge di Bilancio (e non solo): cosa può cambiare per Superbonus, pensioni minime, smart working e Pnrr?
Proroga per il Superbonus al 110%, aumento delle pensioni minime e novità per i pagamenti con Pos e per lo smart working. Sono queste alcune delle misure su cui si sta confrontando il governo in vista delle votazioni degli emendamenti alla legge di Bilancio. Va subito chiarito, però, che alcune di queste misure non verranno modificate con la manovra, ma con altri provvedimenti.
Nella maggioranza vanno comunque ancora sciolti alcuni nodi, a partire proprio da quello sulle pensioni minime su cui prosegue il pressing di Forza Italia. Da decidere, poi, come modificare il tetto per le multe per i pagamenti con Pos rifiutati da esercenti e professionisti: attualmente la legge di Bilancio lo fissa a 60 euro, ma potrebbe scendere dopo l’interlocuzione con l’Ue (probabilmente a 30).
Per decidere su questi temi si attende la cabina di regia che dovrebbe essere convocata nei prossimi giorni, entro sabato. Da domenica, infatti, iniziano i voti sugli emendamenti in commissione Bilancio alla Camera. E anche le partite correlate alla manovra (Milleproroghe e decreto Aiuti quater) dovrebbero chiudersi entro la stessa data. La manovra approderà poi in Aula il 20 dicembre ed è attesa al Senato intorno al 29 per il via libera definitivo. Ma cosa potrebbe cambiare?
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Superbonus al 110% tra proroga e cessione dei crediti
Una prima riunione tra governo e maggioranza c’è stata e si è discusso del meccanismo della cessione dei crediti per il Superbonus. Le associazioni di categoria lanciano l’allarme parlando di 50mila aziende che non riescono più a cedere i crediti. Per il momento la maggioranza lavora su più ipotesi sul tema, da mettere in campo con emendamenti al decreto Aiuti quater.
Una delle opzioni è quella di compensare parte dei crediti nei cassetti fiscali delle banche con modelli F24 per imposte e contributi, ma serve un difficile via libera dell’Ue. Oppure si pensa all’acquisto di una parte dei crediti da Cassa depositi e prestiti.
Poi c’è il nodo della riapertura dei termini per la Cilas, la comunicazione di inizio lavori del Superbonus. Sembra probabile una proroga fino al 31 dicembre, affiancata da un rafforzamento dei controlli sugli amministratori che certificano la data dell’assemblea condominiale.
In questo caso resterebbe l’aliquota al 110% fino al 31 dicembre, evitando così la riduzione al 90% che era prevista per tutte le deliberazioni successive al 25 novembre. In sostanza vorrebbe dire che i condomini che stanno decidendo in questi giorni se fare il Superbonus avrebbero qualche giorno in più per mantenere il 110% al posto del 90%.
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Pensioni minime, potrebbero salire a 590 euro
Una delle novità principali della legge di Bilancio, invece, dovrebbe riguardare le pensioni minime. Forza Italia vuole alzare il tetto dai circa 572 euro (con l’aumento già previsto da una rivalutazione oltre il 100%) a 600 euro, per poi raggiungere entro la fine della legislatura l’obiettivo dell’assegno minimo a mille euro. Difficile che ci siano le coperture, quindi la proposta sembra rivolta solo agli over 75, ma anche in questo caso le risorse non sembrano bastare. Così si ragiona su un innalzamento a una cifra più bassa, 590 euro, ma per il momento i tecnici sembrano ugualmente frenare.
La proroga dello smart working fino al 31 marzo
Per lo smart working, invece, la proroga dovrebbe arrivare con il decreto Milleproroghe, anche se ci sono emendamenti sul tema pure nella manovra. Potrebbero continuare a svolgere il lavoro da remoto i fragili (immunodepressi, oncologici, disabili, etc) e i genitori con figli al di sotto dei 14 anni. La proroga dovrebbe essere fino al 31 marzo 2023, andando quindi ad allungare il regime speciale attualmente previsto fino al 31 dicembre 2022.
Pnrr, un decreto per velocizzare i tempi
Altro tema su cui il governo vuole prendere al più presto una decisione è quello del Pnrr. In questo caso sembra esserci unità d’intenti nella maggioranza, anche perché la priorità è raggiungere tutti i 55 obiettivi del secondo trimestre e ottenere così i circa 19 miliardi attesi per la terza tranche di finanziamenti dall’Ue. La cabina di regia sul piano si dovrebbe riunire venerdì, per poi dar vita a un decreto legge che ha l’obiettivo di accelerare alcune procedure riguardanti gli obiettivi da raggiungere entro fine anno.
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