Ci sono debiti il cui pagamento deve avvenire prima che siano trascorsi 5 anni, in caso contrario interviene la prescrizione. Vediamo quali sono.
Quando non si devono pagare più i debiti prima che siano trascorsi 5 anni? In quali casi la prescrizione interviene prima dei cinque anni? La prescrizione dei debiti varia in base alla natura delle somme stesse e le tempistiche precise indicano il lasso temporale entro cui il creditore può vantare il credito. Una volta trascorsi i tempi previsti per la prescrizione (stabiliti dalla legge), infatti, il debitore non è più tenuto al pagamento delle somme.
I termini di prescrizione sono molto precisi e, per la maggior parte dei debiti, decorrono in 10 anni. Ci sono, poi, pagamenti che sono prescrivibili in 5 anni e altri importi che, invece si prescrivono in meno di 5 anni. In questo articolo ci occuperemo proprio di questi ultimi.
Cos’è la prescrizione dei debiti?
La normativa prevede precisi termini di prescrizione di un debito. Si tratta di un periodo entro il quale il creditore può far valere il proprio diritto ad avere le somme che gli spettano a titolo di risarcimento. Perché interviene la prescrizione dopo un determinato periodo? Il principio su cui si basa può essere interpretato come una sorta di sanzione all’inerzia e penalizza, di fatto, il creditore che non si attiva per riscuotere il dovuto.
I termini di prescrizione variano sia in base alla natura del debito (tributi locali, tasse, bollette delle utenze domestiche, bollo auto, ecc...), ma anche in base al creditore e al soggetto che ha contratto il debito. Facciamo un esempio per rendere più comprensibile questa affermazione: se un soggetto ha debiti con la banca, il risarcimento cade in prescrizione in tempistiche che possono arrivare anche a 10 anni; se il debito è con una finanziaria (cambia, quindi, il creditore) i tempi di prescrizione sono più brevi.
I debiti con l’amministrazione tributaria e la prescrizione
In linea generale i tributi (come Iperf, Canone Rai, Iva, Irap) si prescrivono in 10 anni. Si tratta, infatti, di tributi a livello nazionale che non sono periodici. Per le tasse a livello locale (come Tari, Imu, Tasi), contributi Inps e Inail e multe o sanzioni amministrative il termini di prescrizione sono fissati in 5 anni.
Solo il bollo auto ha un termine di prescrizione più breve: 3 anni dall’ultimo giorno dell’anno di scadenza. Se, ad esempio, il bollo auto si deve pagare entro giugno 2023, i termini di prescrizione intervengono a partire dal 1° gennaio 2027, ovvero dopo che sono trascorsi 3 anni dal 31 dicembre 2023.
Prescrizione in meno di 5 anni, per quali pagamenti?
La maggior parte dei debiti, come abbiamo visto, si prescrive in 5 o 10 anni. Ci sono, però, debiti che hanno una prescrizione più breve, come il bollo auto che abbiamo menzionato nel paragrafo precedente.
Quali sono i debiti che si prescrivono in meno di 5 anni? Le parcelle dovute a professionisti hanno una prescrizione di 3 anni. Il compenso di architetti, avvocati, notai, ingegneri, giornalisti, solo per citare qualche esempio, se non pagata entro 36 mesi cade in prescrizione e non è più dovuto. Sempre nel giro di tre anni si possono pretendere i pagamenti di servizi prestati da aziende private.
Una prescrizione breve è prevista anche per le bollette dell’utenza domestica di energia elettrica e gas: le compagnie che erogano questi servizi hanno solo 2 anni di tempo per riscuotere le eventuali bollette non pagate altrimenti in debito cade in prescrizione.
Termini brevi per la prescrizione anche per quel che riguarda abbonamenti, anche per i trasporti pubblici, rette scolastiche e farmaci non pagati hanno un periodo di prescrizione di solo 1 anno; se non pagate le somme in questione dopo 12 mesi non sono più dovute. Fissato a un anno anche il termine di prescrizione per versare i premi assicurativi dovuti.
Se non si pagano, invece, alberghi, ristoranti o locali turistici le somme possono essere richieste entro 6 mesi, altrimenti interviene la prescrizione.
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