Ci sono 4 temi importanti e da non perdere oggi per capire dove andranno i mercati: cosa succede nelle Borse mondiali e quali sono gli eventi cruciali per gli investitori.
I mercati oggi ripartono da una serie di eventi e dati importanti, con almeno 4 temi sotto i riflettori.
La maggior parte degli indici asiatici ha esteso un rally globale sull’ottimismo che la Federal Reserve sospenderà i suoi rialzi dei tassi questo mese, dopo un rapporto misto sull’occupazione negli Stati Uniti, mentre il petrolio è balzato sulla notizia che l’Arabia Saudita ha promesso grandi tagli alla produzione.
Sul finire della seduta, le Borse cinesi stanno chiudendo con maggiore incertezza e sotto la soglia della parità, con un sentiment che cerca appigli di ottimismo, pur rimanendo molto cauto.
I benchmark azionari in Giappone e Australia sono avanzati di oltre l’1%, mentre il Kospi della Corea del Sud è salito di circa lo 0,5%. Le azioni di Hong Kong sono aumentate in seguito alla pubblicazione dell’indice dei gestori degli acquisti di servizi di Caixin per la Cina, che ha mostrato un miglioramento a maggio.
I futures Usa sono misti, dopo un ampio rally della scorsa settimana che ha spinto l’S&P 500 alla sua migliore settimana da marzo e al suo livello più alto dallo scorso agosto.
In questa cornice che contorna un quadro contrastante, i mercati oggi sono concentrati su 4 eventi.
1. Tagli al petrolio saudita
L’Arabia Saudita effettuerà un ulteriore taglio della fornitura di petrolio di 1 milione di barili al giorno a luglio, portando la sua produzione al livello più basso da diversi anni dopo un calo dei prezzi del greggio.
La coraggiosa mossa del membro più importante della coalizione OPEC+ è arrivata a costo di cedere terreno a due alleati chiave: la Russia, che non si è impegnata a ridurre ulteriormente la produzione, e gli Emirati Arabi Uniti, che si sono assicurati una quota di produzione più elevata per il 2024. Il ministro dell’Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, ha dichiarato che “farà tutto il necessario per portare stabilità a questo mercato”.
I futures sul Brent e sul WTI scambiano entrambi con un’impennata di oltre l’1%.
2. Emissione di debito degli Stati Uniti
La firma della legislazione del presidente Joe Biden che sospende il tetto del debito federale ha dato il via libera al Dipartimento del Tesoro per riprendere l’emissione netta di nuovo debito dopo mesi di interruzione.
Il processo di ricostituzione - che potrebbe comportare un importo ben superiore a $1 trilione di nuovi titoli - potrebbe avere conseguenze indesiderate, drenando liquidità dal settore bancario, aumentando i tassi di finanziamento a breve termine e stringendo le viti su un’economia che molti economisti vedono diretta per una recessione.
Bank of America ha stimato che l’ondata di emissioni potrebbe avere lo stesso impatto economico di un aumento dei tassi di interesse di un quarto di punto da parte della Federal Reserve.
3. Nuove nomine in Turchia
La lira turca ha continuato la sua brusca discesa dalla rielezione del presidente Tayyip Erodogan, nonostante la nomina nel fine settimana di Mehmet Simsek a ministro delle Finanze.
L’uomo è molto apprezzato e rappresenta un segnale che il Paese si sta allontanando da tagli dei tassi di interesse non ortodossi di fronte all’elevata inflazione. Il messaggio potrebbe quindi essere positivo per gli investitori e ridare fiducia sulla stabilità finanziaria ed economica della nazione, per ora assai malconcia.
4. Tassi di interesse: cresce l’attesa per Fed e Bce
Il rapporto sull’occupazione ha innescato nuove scommesse sulla Fed, con segnali di rallentamento del mercato del lavoro a maggio nonostante una ripresa delle assunzioni.
Ciò ha rafforzato l’argomentazione del presidente della Fed Jerome Powell e di altri funzionari secondo cui dovrebbero prendersi più tempo per valutare i dati in arrivo e le prospettive in evoluzione prima di aumentare nuovamente i tassi.
Tuttavia, c’è una probabilità di circa il 70% che i tassi sui fondi federali raggiungano il 5,25-5,5% o oltre alla riunione politica di luglio e poche possibilità di un taglio dei tassi entro la fine di quest’anno.
Sul fronte Eurozona, c’è stato un leggero calo delle aspettative per un ulteriore inasprimento Bce dopo che i dati della scorsa settimana hanno mostrato che l’IPC dell’area dell’euro si è raffreddato più di quanto previsto dagli analisti.
Lagarde ha però riferito che c’era ancora “strada da fare” nel ciclo di inasprimento.
Gli ultimi commenti di un funzionario della Bce sono stati, però, più accomodanti, con il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco a sottolineare che un calo dei costi energetici dovrebbe aiutare a raffreddare l’inflazione.
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