I mercati oggi puntano almeno 5 fattori determinanti per le sorti degli investitori: cosa sta accadendo nella finanza e nell’economia globale? I temi da non perdere.
Mercati oggi concentrati su almeno 5 eventi cruciali: dopo i due giorni intensi con le decisioni di Bce e Fed sui tassi di interesse, gli investitori sono pressati da una serie di valutazioni su settore bancario, trimestrali, crescita economica o recessione, stretta al credito.
L’instabilità e la volatilità stanno dominando le Borse mondiali, con gli Usa sempre più protagonisti in balia di eventi avversi quali i fallimenti bancari, la prevista recessione, lo stallo per l’innalzamento al tetto del debito (senza il quale è default).
Tuttavia, anche Cina ed Europa restano protagoniste indiscusse dei mercati. La prima è osservata speciale nei dati sulla crescita, dalla quale dipende l’economia mondiale, la seconda è nel pieno della stretta al credito della Bce, con la guerra in Ucraina sullo sfondo a complicare il quadro.
In questo contesto, i mercati oggi chiudono la settimana all’insegna di 5 eventi cruciali.
1. Divergenza sempre più netta tra Bce e Fed
La Banca centrale europea ha confermato di essere ormai la portabandiera della stretta monetaria. Poche ore dopo l’accenno della Federal Reserve su un possibile arresto degli aumenti dei tassi di interesse, Lagarde ha insistito sul fatto che l’istituto di Francoforte non è dell’umore giusto per fermarsi.
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Non ci sono indicazioni esplicite sulla traiettoria dei tassi di interesse della Bce, anche se ieri il rialzo è stato più accomodante, a indicare forse un ritmo meno aggressivo. Tuttavia, la presidente Christine Lagarde ha mantenuto un tono da falco durante la conferenza stampa, un ottimo equilibrio per accontentare sia i falchi che le colombe all’interno del Consiglio direttivo.
La valuta comune è rimasta all’interno di un intervallo relativamente ristretto, guidata allo stesso tempo da dinamiche più ampie del dollaro a causa della pubblicazione di dati sui costi unitari del lavoro negli Stati Uniti più forti del previsto. Mentre i mercati monetari hanno scontato circa 14 punti base dell’inasprimento della Bce entro settembre, hanno aggiunto quasi 20 punti base dell’allentamento della Fed entro la fine dell’anno.
2. Il crollo bancario Usa continua
PacWest, First Horizon e Western Alliance hanno guidato un nuovo calo delle azioni dei prestatori regionali statunitensi, aumentando la preoccupazione per un settore che è stato scosso negli ultimi mesi dal crollo di diverse banche.
PacWest è affondato del 51% giovedì, il massimo mai registrato, alla sua chiusura più bassa di sempre dopo aver detto che è in trattative con potenziali investitori e partner. Western Alliance è crollata del 38%. Ha ridotto un calo fino al 62% dopo aver affermato che un rapporto secondo cui starebbe esplorando opzioni strategiche, inclusa una potenziale vendita, è “categoricamente falso”.
3. L’iPhone salva Apple
Le vendite dell’iPhone di Apple sono rimbalzate nell’ultimo trimestre, aiutando l’azienda più preziosa del mondo a registrare utili migliori delle attese e resistere a una recessione a livello di settore che ha colpito gran parte della sua gamma di prodotti.
I ricavi complessivi sono stati pari a 94,8 miliardi di dollari nel secondo trimestre fiscale, superando i 92,6 miliardi di dollari previsti dagli analisti. I risultati suggeriscono che Apple sta iniziando a riprendersi da una crisi che ha afflitto sia l’industria dei computer che quella degli smartphone. È un particolare sollievo per gli investitori dopo che Qualcomm, un fornitore chiave, ha sollevato nuove preoccupazioni sulla domanda telefonica all’inizio di questa settimana.
4. Occhio al franco svizzero
Il franco svizzero è al suo livello più forte in un paio d’anni.
Le preoccupazioni per le banche statunitensi in crisi spingono infatti la liquidità verso asset sicuri, il che significa che c’è l’opportunità per gli svizzeri di recuperare le riserve che hanno perso a causa della volatilità del mercato obbligazionario nel 2022.
5. L’Europa guarda alla Germania
Preoccupati per la Bce e per l’inasprimento delle condizioni del credito nella regione, è probabile che gli investitori stiano riflettendo su una serie di indicatori di marzo della Germania. L’intento è capire cosa può accadere alla crescita dell’area.
Le notizie non sono buone. Gli ordini di fabbrica tedeschi sono diminuiti di più dalla pandemia.
La domanda è scesa del 10,7% a marzo. Il crollo è stato particolarmente pronunciato nell’industria automobilistica e dei componenti per automobili. Le prospettive stanno “peggiorando per i produttori nella zona euro a causa di una "divergenza tra i settori dell’economia”, ha detto giovedì il presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde.
Ciò è in sintonia con i sondaggi di S&P Global, che hanno mostrato un’accelerazione dell’attività nel settore dei servizi in Germania, mentre le fabbriche hanno rallentato a causa del calo della domanda.
BMW AG ha avvertito giovedì che le prospettive economiche e politiche globali rimangono incerte e tese. Questo punto di vista è stato ripreso di recente in tutto il settore, da concorrenti tra cui Volkswagen AG e Mercedes-Benz Group AG.
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