Offerta da 10 miliardi. Andrea Orcel dice: UniCredit + Banco BPM. Salvini strepita, mentre il ministro del Tesoro Giorgetti parla di golden power.
Risiko a Piazza Affari: ci siamo? Indiscusso protagonista oggi il grande annuncio di UniCredit, la banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel, che ha lanciato “ un’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM, incluse le azioni proprie” della banca guidata dall’AD Giuseppe Castagna.
Dopo mesi - se non anni - in cui a Piazza Affari si è parlato e scommesso tanto su presunti vari matrimoni tra gli istituti di credito, a Piazza Affari qualcosa di tangibile è davvero successo: non in direzione MPS, la banca senese considerata soprattutto di recente preda più ambita, in quanto più libera dalle grinfie dello Stato con il grande e ultimo atto del 2024 del governo Meloni, ma verso Banco BPM.
Finalmente, per alcuni investitori, che hanno puntato in modo significativo sull’ipotesi di un’operazione di M&A tra le banche italiane, è arrivata la grande notizia capace di scuotere le fondamenta dell’intero settore bancario italiano.
Scattata subito la febbre sulle azioni di Banco BPM, balzate stamattina a Piazza Affari fino a +8%, svettando sul Ftse Mib oltre quota 7 euro.
I titoli BAMI hanno limato i guadagni, per poi tornare a correre, chiudendo in progresso del 5,48%, a quota 7,008.
Male invece il titolo UniCredit, che si è confermato subito il peggiore del Ftse Mib, chiudendo la sessione in ribasso del 4,76%, a quota 36,275 euro.
Giù anche MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha scontato la possibilità di un risiko che, a dispetto delle aspettative, potrebbe alla fine non vederla protagonista, dopo che nelle ultime sessioni diversi trader avevano invece scommesso sulle sue nozze proprio con Banco BPM: Banco BPM che oggi, da banca potenziale acquirente di Monte dei Paschi di Siena è diventata, ufficialmente, preda di Piazza Gae Aulenti.
MPS ha così chiuso la giornata di contrattazioni soffrendo un ribasso del 2,23%, a quota 5,80 euro.
Ma veniamo alla grande novità di Borsa che ha fatto saltare tutti i trader sulla sedia, poco prima che iniziasse la seduta di Piazza Affari di oggi, lunedì 25 novembre 2024.
Nel comunicato pubblicato stamattina, UniCredit ha annunciato che l’offerta pubblica di scambio lanciata su Banco BPM ha per oggetto un massimo di 1.515.182.126 azioni di Banco BPM, rappresentanti il 100% del capitale sociale di Piazza Meda. Valore totale dell’offerta: 10 miliardi di euro circa.
Il prezzo è giusto? Occhio al premio offerto
Il prezzo è giusto? È la domanda che sta assillando gli investitori e la comunità degli strategist.
L’istituto guidato da Andrea Orcel ha spiegato che per ciascuna azione BPM portata in adesione all’offerta, offrirà un corrispettivo unitario pari a 0,175 azioni ordinarie di UCG, il che significa che, per ogni 1.000 azioni BAMI saranno corrisposte 175 azioni ordinarie dell’offerente (UniCredit) di nuova emissione.
Ciò implica che, sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di UniCredit rilevate alla chiusura della sessione di venerdì scorso 22 novembre, pari a 38,0411 euro, il prezzo offerto a Banco BPM, ha spiegato la banca guidata da Orcel, è pari a 6,657 euro per ciascuna azione, che incorpora un premio - ha calcolato UCG - seguente:
- pari allo 0,5%, rispetto al prezzo ufficiale di Banco BPM rilevato alla chiusura del 22 novembre 2024 (di 6,626 euro).
- del 14,8% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Banco BPM al 6 novembre 2024 (6,408 euro), prima dell’annuncio dell’Offerta BPM su Anima Holding.
In totale, dunque, UniCredit ha annunciato di avere offerto 6,657 euro per azione a Banco BPM, per un valore complessivo di 10,1 miliardi di euro circa. Così si legge nel comunicato:
“Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni dell’Offerente (UniCredit) rilevato alla chiusura del 22 novembre 2024 (ultimo giorno di borsa aperta anteriore alla data del presente Comunicato) pari a Euro 38,0416, il controvalore complessivo dell’Offerta, sempre in caso di integrale adesione, sarà di Euro 10.086.832.606, importo, quest’ultimo, pari alla valorizzazione “monetaria” del Corrispettivo (i.e. Euro 6,657 per Azione dell’Emittente, con arrotondamento alla terza cifra decimale)”.
UniCredit + Banco BPM: un campione paneuropeo rafforzato nel suo mercato principale
“UniCredit + Banco BPM: Un campione paneuropeo rafforzato nel suo mercato principale”: con queste parole, in primis, il CEO di Piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel ha motivato la decisione di lanciare un’Offerta pubblica di scambio (OPS) sulle azioni di Piazza Meda, la banca guidata dal CEO Giuseppe Castagna. Banca che, vale la pena di ricordare, ha in realtà ribadito fino a pochi giorni fa l’intenzione di perseguire una strategia standalone, dopo la grande mossa lanciata su MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena.
Sono passati pochi giorni, di fatto, da quando si è appreso che Banco BPM ha acquistato il 5% del capitale della banca senese nel corso del terzo atto che il governo Meloni ha lanciato per riconsegnare il Monte di Stato al mercato, perseguendo il processo di privatizzazione dell’istituto concordato con l’UE: una quota del capitale di MPS, quella acquistata da Piazza Meda, che potrebbe però salire al 9%, vista l’Offerta che l’istituto ha lanciato sulla società di risparmio gestito Anima.
Non per niente, nell’apprendere la notizia dello shopping del 5% del capitale di MPS fatto da Banco BPM, a Piazza Affari erano scattate subito le speculazioni su un possibile matrimonio tra MPS e Banco BPM. Speculazioni che si sono frantumate oggi, con il banchiere Andrea Orcel che ha fatto tornare alla ribalta l’ipotesi di nozze, piuttosto, tra Banco BPM e UniCredit.
Orcel è tornato così oggi ufficialmente alla conquista di Banco BPM, risfoderando un obiettivo che aveva già messo nel mirino agli inizi del 2022, poi accantonato sia a causa della fuga di notizie che per lo scoppio della guerra in Ucraina: entrambi fattori che avevano fatto saltare in aria il suo piano. O meglio, alla luce di quanto emerso oggi, che evidentemente avevano solo posticipato la grande mossa.
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Cosa succede ora al dossier UniCredit-Commerzbank? Orcel: non c’è impatto
Ma che succede ora all’altra preda tedesca di UniCredit, ergo Commerzbank, tanto osteggiata dalla Germania, su cui la banca italiana ha accumulato una posizione potenziale del 21%?
È stato lo stesso Orcel a spiegare oggi che i due grandi dossier sono separati:
“L’offerta di oggi non ha alcun impatto sul nostro investimento in corso in Commerzbank, una banca che opera in un altro dei nostri mercati principali: lì la situazione è molto diversa. Attualmente, per ragioni già condivise, siamo il principale investitore e non abbiamo presentato un’offerta di acquisizione. Il nostro investimento mira ad aiutare Commerzbank a sprigionare tutto il potenziale non sfruttato che vediamo all’interno della banca in questione.”
Detto questo, “in futuro potremmo fare un passo in avanti se le condizioni saranno appropriate, oppure disinvestiremo le nostre quote e rimetteremo quelle risorse di capitale all’interno di UniCredit”.
In ogni caso Orcel ha tenuto a “ribadire, ancora un volta, che qualsiasi ulteriore progresso in tal senso richiederà del tempo, non solo per ragioni pratiche relative a questa operazione di acquisizione nel mercato tedesco, al diritto societario e alle leggi di quel Paese, ma soprattutto perché riteniamo importante rispettare il processo elettorale in Germania. Qualsiasi acquisizione e integrazione di Banco BPM (che speriamo avvenga in maniera rapida e fluida) resterà indipendendente da qualsiasi ipotetica e futura integrazione tra HVB e Commerzbank ”.
Il numero uno di UniCredit ha illustrato ulteriormente l’Offerta pubblica di scambio lanciata su Banco BPM in una conference call seguita all’annuncio, sottolineando che la mossa lanciata per la conquista della banca tedesca Commerzbank “è un investimento che ci metterà tempo per maturare e su cui adesso non dobbiamo fare niente, possiamo aspettare”.
Il riferimento è al verdetto che arriverà dalla BCE, che dovrà decidere se dare la sua benedizione alla richiesta del CEO di salire nel capitale della seconda banca tedesca fino al 29,9% del capitale, in una situazione in cui la Germania del governo Scholz (tuttavia appena collassato), ha detto chiaramente “nein”, citando a quanto pare il nodo eterno del debito pubblico italiano, e dunque il doom loop tra UniCredit e i BTP (Doom loop che, tuttavia, è stato smentito poco dopo dallo stesso mondo delle agenzie di rating, da cui è arrivato il premio per i bond di UniCredit, che ora vengono considerati più affidabili degli stessi BTP).
La priorità di UniCredit, ha fatto capire Orcel, si sposta a questo punto su Banco BPM: “questa sì che è una transazione”, ha messo in evidenza il banchiere, ribadendo che, nel caso di Commerzbank, di fatto, “l’unica soluzione oggi è spingere a migliorarne le performance”.
UniCredit-Banco BPM, Orcel spiega la ratio della sua mossa. Italia: Paese che produce più valore
Nell’annunciare la mossa lanciata su Banco BPM, l’AD di UniCredit ha ricordato tutti i passi da gigante fatti dalla banca da lui gestita: “Tre anni fa abbiamo definito la nostra ambizione di costruire la Banca per il futuro dell’Europa: un nuovo campione paneuropeo, un nuovo punto di riferimento per il nostro settore. Avevamo detto che sarebbe stata una banca permeata da una cultura distintiva in ogni sua attività, gestita nell’interesse di tutti i nostri stakeholder, con la potenza finanziaria, la dimensione e la determinazione necessarie per aiutare il nostro continente a competere con successo con altri blocchi economici in tutto il mondo”.
“Questa è stata, ed è tutt’ora, la visione alla base della nostra strategia UniCredit Unlocked. I risultati che abbiamo ottenuto negli ultimi 15 trimestri parlano da soli: siamo la banca con le migliori prestazioni tra i nostri pari, e un punto di riferimento all’interno e all’esterno del nostro mercato. E questo è solo l’inizio. Il nostro viaggio è ancora lungo, ci sono tanti altri successi che crediamo di poter raggiungere nei prossimi tre anni. È per questo che siamo qui. Ed è per questo che dobbiamo essere entusiasti e motivati a lavorare insieme verso i nostri obiettivi”.
Orcel ha continuato, annunciando che “oggi facciamo un passo avanti molto importante”. Ovvero:
Abbiamo esteso un’offerta agli stakeholder di Banco BPM affinché si uniscano a noi, al nostro viaggio. Se la nostra offerta verrà accettata, accelererà il nostro business in Italia e porterà valore a tutti i soggetti coinvolti, in linea con il nostro consueto approccio in ambito di fusioni e acquisizioni (M&A). Abbiamo sempre affermato che consideriamo una fusione o un’acquisizione (M&A) come un acceleratore se fa crescere il valore creato per tutti i nostri stakeholder e rafforza la redditività e competitività del nostro Gruppo. Crediamo che questa operazione soddisfi questi criteri.
Orcel ha rimarcato il ruolo chiave ricoperto dall’Italia:
“Ovviamente, in questo momento l’Italia per noi non è solo l’area geografica più grande in termini di fatturato, ma anche una di quelle che produce più valore. E crediamo che rafforzare la nostra rete unendo le forze con una banca complementare come Banco BPM sia la mossa giusta da fare sia per noi che per Banco BPM, anche alla luce dell’andamento dei tassi d’interesse”.
“Riteniamo inoltre che Banco BPM trarrà vantaggio dalla nostra strategia UniCredit Unlocked: faremo leva sull’esperienza delle nostre persone per condividere con loro filosofia e approccio su quanto fatto sino ad oggi”.
Ancora: “Abbiamo dedicato gli ultimi tre anni e mezzo a sprigionare il potenziale inespresso all’interno del nostro Gruppo e a mostrare al mondo di cosa siamo capaci”, ha continuato il CEO, spiegando che “grazie alle solide fondamenta che abbiamo gettato, contiamo di impiegare i prossimi tre-cinque anni per accelerare ulteriormente la nostra crescita, in termini di profitto, sostenibilità e capacità di gestire gli imprevisti e le sfide ”.
“ Le operazioni di M&A sono e saranno parte integrante di questa fase strategica, a patto che siano soddisfatte le condizioni che vi ho esposto”, ha rimarcato. “Lo sappiamo per esperienza: per avere successo, un’operazione di M&A deve rientrare in certi parametri. Non solo deve aggiungere un valore chiaro alla nostra banca, deve anche essere valutata in maniera appropriata e soddisfare le giuste condizioni per un’integrazione senza intoppi e senza farci perdere il focus sul nostro core business, sulle nostre attività quotidiane. Questo è l’unico modo per garantire che tutte le parti interessate traggano benefici tangibili dal compimento dell’operazione”.
Orcel: creeremo grande valore per gli stakeholder di entrambe le parti
Così Andrea Orcel, continuando a spiegare la ratio dell’Offerta Pubblica di scambio volontaria lanciata su Piazza Meda:
Nel caso di Banco BPM, riteniamo che tutte queste condizioni siano soddisfatte. A fronte di una valutazione equa, questa acquisizione ci consentirà di creare grande valore per gli stakeholder di entrambe le parti, di ampliare la nostra copertura territoriale, espandere la nostra base di clienti sia retail sia corporate, e far crescere ulteriormente le nostre attività premium mettendo a disposizione la nostra migliore offerta di prodotti a vantaggio di persone e imprese in tutta Italia. Consoliderà inoltre la nostra posizione di seconda banca più grande in Italia, aumentando così la concorrenza all’interno del Paese e creando una banca ancora più forte nel mercato italiano, in grado di investire e competere sulla scena europea.
L’AD ha precisato che “al momento, l’offerta che abbiamo presentato non è vincolante, e non vi è alcuna certezza che si raggiunga un accordo. La responsabilità di valutare questa offerta spetta al Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e agli azionisti di entrambi gli istituti. Speriamo di incontrarli presto per discutere i dettagli direttamente con loro”.
“Ciò che possiamo già dire”, ha concluso il numero uno di UniCredit “è che abbiamo presentato questa offerta in buona fede e coerentemente con la nostra strategia, con i nostri parametri dichiarati e con la nostra ambizione generale di costruire un nuovo campione bancario europeo che crei valore per tutti gli stakeholder interessati da quest’operazione”.
L’impatto dell’operazione Banco BPM sui dividendi di UniCredit
Per quanto riguarda i riflessi che l’eventuale successo dell’Offerta su Banco BPM avrà sul capitale e sui dividendi di UniCredit, durante la conference call indetta per commentare il blitz appena lanciato su Piazza Meda, sono arrivate dal CEO Andrea Orcel rassicurazioni sulla remunerazione che sarà erogata agli azionisti.
“Risultano confermati la politica di distribuzione dei dividendi e il dividendo per azione per il 2024, come da guidance”, ha detto il CEO facendo notare che “il restante programma di riacquisto di azioni proprie del 2024, sarà avviato dopo la chiusura dell’offerta, prevista a giugno, condizionatamente all’approvazione degli azionisti e degli organi di vigilanza ed escludendo altre opportunita’ inorganiche’”.
Piazza Gae Aulenti, di fatto, ha intenzione di “mantenere le aspettative relative all’ammontare dei dividendi assoluti e al dividendo per azione nel 2025 e 2026 e rimane impegnata a utilizzare e/o restituire il capitale in eccesso entro il 2027”.
Ed è stato lo stesso comunicato a confermarlo: “La sola acquisizione di Banco Bpm non influisce sull’ambizione di una distribuzione media annua totale nel 2025 e 2026 maggiore rispetto al 2024”.
Il trend dei titoli UniCredit e Banco BPM a Piazza Affari
Tornando al trend dei titoli UCG e BAMI, occhio alla performance delle azioni UniCredit, che nell’ultimo periodo non è stata certo brillante, ma che rimane ben solida nel lungo periodo.
Le azioni di Piazza Gae Aulenti scambiano a un valore in calo dell’8,5% su base settimanale e in ribasso di oltre il 9,5% su base mensile.
Dall’inizio del 2024, il trend è di in rally del 47,6% circa, mentre su base annua il guadagno è di quasi il 44%.
Negli ultimi tre anni di contrattazioni, il titolo UCG ha riportato uno scatto superiore al 245%.
Grazie ai rialzi di oggi, Banco BPM è invece reduce da un rialzo su base settimanale, pari a +2%, e da un progresso di oltre +15% su base mensile. Le azioni sono avanzate di oltre il 46% YTD (ovvero dall’inizio del 2024) e del 37% su base annua.
Negli ultimi tre anni di contrattazioni, la performance delle azioni BAMI è stata di un rally superiore a +188%.
Nel frattempo, non potevano mancare i commenti del governo Meloni, che tanto ha lavorato per prendersi il merito di una resurrezione di MPS, e che di colpo si è ritrovato alle prese con una UniCredit pronta a fagocitare, oltre che la tedesca Commerzbank, anche Banco BPM, potenziale acquirente (nelle ambizioni dell’esecutivo, in quanto l’AD di Piazza Meda aveva sempre ribadito di non avere alcun interesse verso Siena) del Monte dei Paschi.
A tuonare contro l’OPS di UniCredit è stato subito il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che ha definito Piazza Gae Aulenti addirittura “una banca straniera”.
Gli ha fatto seguito il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che ha parlato perfino di golden power:
“ Citando Von Clausewitz il modo più sicuro per perdere una guerra è impegnarsi su due fronti ”, ha detto il titolare del Tesoro, aggiungendo che “l’operazione lanciata da UniCredit è stata comunicata ma non concordata col governo”.
Giorgetti ha poi ricordato che “ esiste la golden power , quindi il governo farà le sue valutazioni e valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso”. Ma si è fatto risentire anche il CEO di UniCredit Andrea Orcel che, ai microfoni del Tg1, ha così commentato la reazione del governo Meloni: “L’operazione di Bpm si aspetta da anni. Ma sono tutte operazioni complicate, quando si tocca il sistema bancario ci vuole cautela, quindi, che valuteranno è la risposta corretta che ci aspettavamo”.
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