BCE pronta a dire sì alla richiesta di UniCredit di salire nel capitale di Commerzbank. Che succede al dossier Banco BPM? La priorità di Orcel sarebbe un’altra. Parla Giorgetti.
Azioni UniCredit tra i titoli in pole position del Ftse MIB di Piazza Affari, in attesa dell’ok della BCE alla richiesta della banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel di salire fino al 29,9% del capitale del secondo istituto tedesco Commerzbank. Ok della BCE che sarebbe secondo alcune fonti pronto ad arrivare.
In rialzo anche le azioni delle altre banche italiane, dopo i recenti smobilizzi.
Tra i titoli positivi MPS-Monte dei Paschi di Siena, scattata oggi di oltre il 4%.
In evidenza anche le dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time alla Camera, relative alle operazioni di risiko che sono state lanciate a Piazza Affari.
Banche italiane in rialzo a Piazza Affari, Giorgetti parla di OPS UniCredit e MPS
Il ministro Giorgetti ha affermato che entrambe le Offerte pubbliche di scambio lanciate da UniCredit (su Banco BPM) e da MPS (su Mediobanca) sono “in corso di valutazione” da parte del gruppo interministeriale “al fine di verificare gli impatti di queste operazioni sull’interesse generale dello Stato nel settore finanziario”.
Il titolare del Tesoro ha così continuato:
“Evidentemente questa valutazione viene effettuata in conformità con quanto previsto dalla legge e quindi in modo ragionevole e proporzionato nel rispetto dei principi di non discriminazione, ricordando che ogni decisione viene presa a seguito di una istruttoria approfondita che coinvolge le imprese interessate valutando le due operazioni al fine di verificare gli impatti sull’interesse dello stato del settore del risparmio tra cui l’attività di gestione del risparmio, il buon funzionamento delle infrastrutture fisiche e delle tecnologie dei sistemi di pagamento”.
La tripla scommessa di UniCredit e la guerra di nervi con Banco BPM
Nel bel mezzo della tripla scommessa lanciata da UniCredit, che è riuscita a fare infuriare sia il governo tedesco (quello ormai affossato di Olaf Scholz), che il governo Meloni, gli investitori seguono in generale il trend, oltre che dei titoli Commerzbank alla borsa di Francoforte, anche delle altre due azioni interessate dalle mosse del Ronaldo dei banchieri Andrea Orcel: quelle della preda italiana di UniCredit, ovvero di Banco BPM e del colosso assicurativo Generali, il cui asse con la francese Natixis ha mandato di nuovo in crisi, di recente, il governo italiano, a causa della priorità, rivendicata più volte dallo stesso, che i rispami italiani rimangano in Italia e siano investiti nell’economia italiana.
Sia Banco BPM che Generali sono entrate nel mirino di UniCredit, sebbene in modo diverso: Banco BPM è la preda italiana su cui UniCredit ha messo gli occhi, muovendosi alla fine di novembre del 2024 con il lancio di una OPS, offerta pubblica di scambio, finora sempre rimandata al mittente. Diverse le occasioni che hanno visto il CEO di BAMI Giuseppe Castagna insistere sulla necessità che UCG alzasse la posta per conquistare la banca da lui gestita.
Il banchiere Castagna è stato sul punto di perdere anche le staffe a causa di quelle “accuse infondate”, addirittura “fake news”, come le ha definite lui, messe in giro da UniCredit, relative in particolare alla solidità del capitale del Banco, che si è lanciato anch’esso alla conquista di un altro istituto: la società del risparmio gestito Anima Holding. Tra le altre dichiarazioni del CEO, quella con cui è stato individuato il grande rischio che l’Italia correrebbe nel caso in cui le nozze tra i due istituti di credito diventassero effettive. Nel frattempo, non sono mancate novità relative al capitale di Banco BPM e della stessa Anima.
Buone notizie per OPA Banco BPM su Anima. Ma BAMI ancora snobbata da UniCredit su prezzo OPS
Nelle ultime settimane, l’amministratore delegato di BPM si è preso poi più di una soddisfazione. La prima è stata sicuramente, in ordine cronologico, la decisione dell’assemblea degli azionisti di Banco BPM di dare l’ok alla proposta di alzare il prezzo dell’OPA su Anima.
La seconda bella notizia è arrivata in queste ultime 24 ore, per mezzo di un comunicato diramato da Banco BPM, con cui è stato annunciato il via libera da parte delle autorità IVASS e della Commissione Europea all’operazione volta a fagocitare Anima, di cui tra l’altro Banco BPM è già maggiore azionista.
Dichiarazioni sull’OPA erano state rilasciate già ieri dai stessi vertici della banca offerente, con il presidente di Banco BPM Massimo Tononi che, interpellato dai giornalisti a margine di un evento a Piazza Affari, aveva risposto alla domanda relativa alla possibilità che l’OPA su Anima partisse entro la fine di marzo affermando “anche prima”.
Detto questo, Banco BPM non sarà rimasta certo soddisfatta del silenzio di UniCredit che, evidentemente, non ha alcuna fretta di alzare il prezzo dell’OPS.
La vera partita di UniCredit si chiama Generali, le mosse di Orcel
Orcel, d’altronde, sarebbe preso al momento da altro: per la precisione, secondo quanto ha riportato oggi il quotidiano Il Sole 24 Ore, da Generali Assicurazioni, il Leone di Trieste che si appresta a rinnovare il proprio CDA, che vede al comando ancora il CEO Philippe Donnet; e il Leone di Trieste messo sotto stretta osservazione dal governo Meloni, che non si è opposto, tutt’altro, all’altra OPS che ha sconvolto Piazza Affari: quella lanciata da MPS-Monte dei Paschi di Siena - banca che il governo Meloni voleva inizialmente dare in sposa a Banco BPM - su Mediobanca, azionista di maggioranza di Generali.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha benedetto infatti subito l’operazione, definendola una operazione di mercato, a fronte di chi aveva parlato subito di OPS di Stato: una OPS promossa da una banca i cui maggiori azionisti sono in primis ancora lo Stato italiano, attraverso il MEF, Francesco Gaetano Caltagirone e la holding della famiglia Del Vecchio Delfin.
A muoversi nel capitale di Generali è stato però anche Andrea Orcel, che detiene al momento una partecipazione pari al 5,2% dopo la notizia del grande blitz, così come annunciato agli inizi di febbraio da UniCredit e che, nel frattempo, secondo diverse fonti finanziarie contattate dal quotidiano di Confindustria, “sarebbe in manovra per presentarsi al record date degli azionisti con una quota ’vicina, ma inferiore’, al 10% ”. Il limite del 10%, ricorda Il Sole 24 ore, potrebbe infatti essere superato solo attraverso il semaforo verde delle autorità Bankitalia e Ivass.
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Ulteriore shopping di azioni Generali, da chi?
Il quotidiano ha fatto notare, anche, che UniCredit starebbe facendo shopping delle azioni del Leone non sul mercato, ma da fondi istituzionali, che sono gli stessi attori finanziari che “storicamente hanno sostenuto la lista di maggioranza”. Lista di maggioranza per il rinnovo del board di Generali che è stata presentata da Mediobanca che, prima delle manovre di Orcel, poteva contare proprio sul sostegno di gran parte degli istituzionali, che avevano il 35% del capitale.
Il punto è che se “davvero Orcel arriverà al 10%, gli istituzionali scenderanno intorno al 25%”, fattore che indica come potrebbe essere proprio UniCredit a decretare il destino della nuova Assicurazioni Generali, confermandosi ago della bilancia tra il fronte favorevole alla gestione attuale di Generali, che vede in primo piano l’appoggio di Mediobanca alla gestione di Donnet, e l’altro fronte italiano formato dagli stessi che stanno cercando di prendere, non per niente, il controllo di Mediobanca, ovvero da Francesco Gaetano Caltagirone e dalla holding Delfin. Questi ultimi spalleggiati, stavolta, dal governo Meloni.
La vera partita di UniCredit, insomma, in questo momento sembrerebbe prendere più il nome di Generali, che di Banco BPM, che rimane ancora a bocca asciutta.
Intanto nelle ultime ore anche UniCredit ha ricevuto il via libera delle autorità italiane all’OPS proposta a Banco BPM, sul lato assicurativo. Lo ha riportato l’agenzia di stampa Radiocor, sulla base di quanto appreso da fonti finanziarie. D’altronde, se Piazza Gae Aulenti riuscirebbe davvero a espandersi prendendo il controllo di Piazza Meda, Orcel rileverebbe a cascata, anche le due compagnie vita controllate da Banco BPM, ovvero Bipiemme Vita e Vera Vita.
Stando a quanto riportato ancora da Radiocor, l’Ivass ha dato l’ok all’OPS di UniCredit anche alle altre due partecipazioni cosiddette qualificate (quindi non di controllo), ovvero su Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni, la cui maggioranza è nelle mani di Credit Agricole, che è anche il principale azionista di Piazza Meda.
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