Si alza il sipario sulla riunione Fed di oggi, 18 dicembre. Annunciato come da attese il terzo taglio tassi di Powell. Schiaffo dal dot plot. Gli aggiornamenti in tempo reale su Money.it.
Oggi, mercoledì 18 dicembre 2024, il FOMC, braccio di politica monetaria della Federal Reserve guidata da Jerome Powell, ha annunciato la sua ultima decisione sui tassi di quest’anno.
Come previsto, la Banca centrale USA ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al nuovo range compreso tra il 4,25% e il 4,5%.
Nonostante questo appena annunciato sia stato il terzo taglio dei tassi targato Fed, il livello dei tassi rimane storicamente elevato, confermando almeno per ora la prospettiva tanto indigesta agli operatori di mercato di tutto il mondo, riassunta nell’espressione “higher for longer”: ovvero, la prospettiva di tassi più alti per un periodo di tempo più lungo, che si teme anche in Eurozona.
Iniziata alle 20.30, come di consueto, la conferenza stampa che vedrà il presidente Powell rispondere alle domande dei giornalisti e spiegare il significato dell’annuncio della Federal Reserve.
Riunione Fed oggi, 18 dicembre: aggiornamenti in tempo reale
Di seguito, Money.it segue gli aggiornamenti in tempo reale, dalla decisione di politica monetaria della Fed alle dichiarazioni di Powell, fino alla reazione dei mercati finanziari.
Fed: decisione non unanime su taglio tassi, Hammack contraria
La esponente del FOMC e presidente della Fed di Cleveland Beth Hammack ha votato contro la decisione di tagliare i tassi di 25 punti base. Hammack avrebbe preferito mantenere i tassi invariati.
Rendimenti Treasury in rialzo, EUR-USD accelera al ribasso
Scattano verso l’alto i rendimenti dei Treasury USA. La prospettiva di una quantità inferiore di tagli dei tassi da parte della Fed in futuro, emersa dalla pubblicazione del nuovo dot plot, porta i rendimenti dei titoli di Stato USA a 10 anni a salire al 4,442%. Forte la rimonta del dollaro, con il rapporto EUR-USD che scivola dello 0,70% circa, a quota $1,0416.
Meno tagli dei tassi da parte della Fed, brusca virata in rosso di Wall Street
Palese la delusione di Wall Street per l’outlook hawkish di politica monetaria che è stato annunciato dalla Fed, in concomitanza con la decisione di procedere al terzo taglio del 2024, pari a -25 punti base. Poco prima della conferenza stampa che vedrà il presidente della Fed Jerome Powell rispondere alle domande dei giornalisti, il Dow Jones segna una flessione pari a -0,44%, scendendo a 43.253 punti, mentre lo S&P 500 arretra di oltre mezzo punto percentuale, a 6.018 punti circa. Il Nasdaq Composite cede lo 0,46% circa, a quota 20.016 punti.
Fed rivede al rialzo outlook inflazione USA
La Fed di Jerome Powell ha rivisto al rialzo le aspettative sul tasso di inflazione degli Stati Uniti misurato dalla componente core dell’indice PCE relativo al 2025 dello 0,3%, dal 2,2% di settembre al 2,5%. La stima è inclusa nelle nuove proiezioni economiche contenute nel rapporto Summary of Economic Projections. Per il 2024, le attese sul PCE core sono state alzate al 2,8%, mentre quelle sull’inflazione complessive sono state aumentate al 2,4%, rispetto al target del 2% su cui punta la Fed.
Dot plot: fino a che punto scenderanno i tassi
Per la fine del 2025 le aspettative degli esponenti del FOMC sono di tassi sui fed funds in discesa al 3,9%, rispetto al 3,4% previsto dal dot plot annunciato a settembre. I tassi USA sono attesi poi calare fino al 3,4% alla fine del 2026 (rispetto al 2,9% atteso in precedenza) e al 3,1% nel 2027 (rispetto al 2,9% atteso in precedenza). È quanto emerge dal dot plot appena pubblicato dalla Fed.
Dot plot: i tagli dei tassi previsti per il 2026 e il 2027. Occhio al tasso neutrale
Nel prevedere tagli dei tassi di 25 punti base, gli esponenti del FOMC prevedono altri due tagli dei tassi da parte della Fed nel corso del 2026 e un altro nel 2027. È quanto emerge dal dot plot pubblicato oggi dal braccio di politica monetaria della Banca centrale americana. Nel più lungo termine, il FOMC ha individuato un tasso neutrale di interesse al 3%, percentuale più alta di 0,1 punti percentuali rispetto a quella presente nel dot plot di settembre.
Le nuove parole che compaiono nel comunicato del FOMC
Una nuova frase compare nel comunicato con cui il FOMC, il braccio di politica monetaria della Fed, ha annunciato oggi la sua ultima decisione sui tassi del 2024. La Commissione ha annunciato che, nel considerare la dimensione e il timing degli aggiustamenti aggiuntivi ai tassi che apporterà in futuro prenderà attentamente in considerazione i dati macro in arrivi, l’evoluzione dell’outlook e l’equilibrio dei rischi. Aggiunta l’espressione
“extent and timing” (dimensione o anche intensità e timing).
Dot plot: dimezzate attese tagli tassi nel 2025
Dal dot plot della Fed è emerso che gli esponenti della banca centrale USA prevedono soltanto altri due tagli dei tassi nel corso del 2025. Sono state praticamente dimezzate le attese, in media, dei membri della Fed, rispetto a quelle contenute nel dot plot del mese di settembre.
Fed: arriva l’ultimo taglio dei tassi di Powell del 2024. Tassi scendono a range tra 4,25% e 4,5%
Come da attese, nella giornata di oggi, mercoledì 18 dicembre 2024, il FOMC, braccio di politica monetaria della Federal Reserve, ha annunciato di aver tagliato i tassi sui fed funds USA di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 4,25% e il 4,5%.
Ci siamo quasi: occhio al trend dei Treasury USA, dell’EUR-USD e del USD-JPY
Poco prima del grande annuncio della Fed sui tassi, i rendimenti dei Treasury a 10 anni riportano un trend piatto, segnando un lieve rialzo al 4,389%. Occhio anche al rapporto EUR-USD, ingessato al di sotto della soglia di $1,05, a quota 1,0486. Il rapporto USD-JPY, ovvero dollaro-yen, segna invece un rialzo dello 0,19% circa, a quota JPY 153,77.
S&P 500 trend anemico nei Fed Day di Powell. Meglio con Yellen, Greenspan, Bernanke
Decisamente anemica è stata la performance che Wall Street ha riportato nei Fed Day di Jerome Powell, ovvero nelle sedute in cui la Federal Reserve guidata da Jerome Powell ha annunciato le decisioni prese sui tassi.
In media, stando a quanto emerge da un tweet di Bespoke Investment Group, lo S&P 500 è salito di appena lo 0,11% nei Fed Day in cui Powell ha fatto l’annuncio sui tassi, rispetto al +0,16% in media nei Fed Day dell’era in cui presidente della Banca centrale americana è stata Janet Yellen e rispetto al rialzo in media dello 0,26% dei Fed Day dell’era in cui timoniere della Fed è stato Alan Greenspan. Ancora meglio sono andate le cose durante la presidenza della Fed di Ben Bernanke, quando in media l’indice benchmark di Wall Street ha incassato un guadagno pari a +0,50%.
Nvidia sotto i riflettori, titolo esce da fase di correzione. Tornano i buy post sell
Tra i titoli più monitorati dagli investitori, si mettono in evidenza le azioni Nvidia, che hanno fatto notizia nelle ultime sessioni, in quanto scivolate in una fase di correzione.
Il titolo del colosso dei chip per l’AI ha terminato di fatto la seduta di ieri a un valore in ribasso del 12% rispetto al record precedentemente testato a novembre, pari a $148,88. Nelle ultime sessioni, a dispetto degli smobilizzi, diversi analisti hanno confermato la loro view bullish sulle azioni NVDA.
Tra questi, note positive sono arrivate dagli esperti di Bernstein, TD Cowen, Morgan Stanley e Truist (TFC). In evidenza il maxi upgrade arrivato da William Stein di Truist Securities, che ha annunciato lunedì scorso di aver alzato il price target sulle azioni di Nvidia da 169 a 204 dollari. Le azioni della Big Tech balzano oggi di oltre il 4%, a quota $136,18. I rialzi consentono alle azioni di uscire prontamente dalla fase di correzione.
Occhio tuttavia all’altro titolo che, secondo gli analisti, farà meglio di Nvidia, balzando di oltre il 100% nel corso del 2025.
Wall Street positiva in attesa del verdetto sui tassi della Fed. Occhio al Dow Jones
In attesa del grande annuncio della Fed sui tassi, Wall Street riporta una performance lievemente positiva. Occhio al Dow Jones, che ieri ha sofferto la sua nona sessione consecutiva di ribassi, la più lunga dal 1978. Nel caso in cui l’indice delle blue chip chiudesse in rosso anche oggi, portando a 10 le sedute consecutive di ribassi, si tratterebbe della fase di sell più duratura da quella di 11 giorni di perdite che si è manifestata nel 1974.
Il forte sell off è stato provocato dalla grande rotazione lanciata dai trader, che sono usciti nelle ultime giornate di contrattazioni dai titoli delle blue chip tornando a puntare sui titoli growth, in particolare del settore tecnologico.
Il Dow Jones al momento segna un progresso dello 0,25% circa, di quasi 110 punti, salendo a quota 43.559 punti. Lo S&P 500 avanza dello 0,13% a quota 6.058 punti, mentre il Nasdaq Composite segna un rialzo dello 0,18% circa, a quota 20.145 punti.
Tassi Fed: mercati prezzano taglio tassi di 25 punti base con probabilità pari al 95%
A poco meno di un’ora dall’ultimo annuncio sui tassi del 2024 da parte del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, i futures sui fed funds scommettono su un terzo taglio dei tassi pari a 25 punti base con una probabilità pari al 95%.
7 cose da sapere sulla riunione Fed di oggi
- Quello di oggi è l’ultimo incontro della Federal Reserve, guidata dal presidente Jerome Powell, prima che il presidente eletto Donald Trump entri in carica. Gli analisi prevedono l’arrivo del terzo taglio dei tassi di interesse del 2024.
- Quando è prevista la decisione della Fed? Alle 20:00 ora italiana.
- Di quanto taglierà i tassi la Fed? Le previsioni parlano di un taglio di un quarto di punto percentuale, il che porterebbe i costi di prestito di riferimento in un range compreso tra il 4,25% e il 4,5%.
- Quando parlerà il presidente della Fed Jerome Powell? Parlerà in una conferenza stampa a partire dalle 20:30 ora italiana.
- Cosa dirà? Powell è chiamato ad affrontare i dubbi degli altri membri del FOMC che hanno mostrato un certo scetticismo verso un’ulteriore riduzione dei tassi. Se anche Powell condividerà tali preoccupazioni, la Fed potrebbe comunque effettuare il taglio oggi, indicando tuttavia che il prossimo ritocco al ribasso non arriverà molto presto. Per questo motivo le prospettive sulle tempistiche saranno l’aspetto che analisti e investitori monitoreranno con più attenzione.
- Quante volte la Fed taglierà i tassi nel 2025? Le previsioni del FOMC stesso su crescita, inflazione e tassi di interesse saranno pubblicate oggi insieme alla decisione sui tassi. L’informazione chiave sarà inserita nel cosiddetto «dot plot», un grafico che mostra la direzione futura dei tassi secondo i membri della Fed.
- A quando la prossima riunione Fed? Il 29 gennaio, a pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump.
Wall Street apre contrastata nel giorno della Fed
Avvio contrastato per i principali indici azionari Usa. Dopo qualche minuto dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,16% a quota 43.520 punti circa, mentre lo S&P 500 è piatto, oscillando attorno a quota 6.124 punti, in lieve ribasso. Il Nasdaq Composite perde lo 0,12%, a 22.290 punti circa.
Tassi Fed: da Jerome Powell terzo taglio dei tassi con un outlook hawkish
Dopo aver alzato ripetutamente i tassi di interesse per ben due anni, ovvero nel biennio 2022-2023 nel tentativo disperato di imbrigliare la crescita dell’inflazione, la Fed di Jerome Powell ha annunciato la grande svolta di politica monetaria soltanto a settembre di questo anno, regalando tuttavia ai mercati subito una grande sorpresa, con la maxi sforbiciata pari a ben 50 punti base, ribattezzata Jumbo Cut, che ha fatto andare subito su di giri la platea affollata delle colombe.
Contrariamente alla BCE di Christine Lagarde, che ha confermato fino all’ultimo atto di quest’anno un atteggiamento improntato alla massima prudenza, Powell ha dato subito una grande prova di coraggio, riducendo i tassi di ben mezzo punto percentuale.
Quel messaggio così forte, tuttavia, si è scontrato con la realtà dei fatti: di nuovo, l’economia degli Stati Uniti si è confermata ben più resiliente di quanto previsto, forse, dallo stesso banchiere centrale.
Il presidente della Banca centrale americana ha pensato così bene di procedere a una seconda riduzione dei tassi meno marcata, nella riunione che è stata immediatamente successiva alla notizia della vittoria alle elezioni USA di Donald Trump. Lo scorso 7 novembre la scelta è ricaduta così su una sforbiciata meno aggressiva, pari a 25 punti base, come da attese.
I mercati non avevano previsto nessuna sorpresa, dopo quella riunione della Fed che si era conclusa poche ore dopo che l’America e il mondo avevano appreso il nome del presidente che avrebbe comandato - e che comanderà - gli States nei prossimi quattro anni: il nome di Donald Trump.
Detto questo, pur non influenzando il verdetto di novembre della Fed, e molto probabilmente il verdetto atteso per la giornata di oggi, quel nome è tuttavia una realtà che Powell sarà costretto a tenere in considerazione, probabilmente a partire anche dal meeting del FOMC successivo a quello odierno.
L’avvertimento dei mercati e degli economisti è già arrivato, a Wall Street e non solo.
La politica economica che il presidente USA eletto Donald Trump deciderà di varare sarà innegabilmente inflazionistica, innestandosi in un contesto che già ora, tra l’altro, vede un tasso di inflazione che fa decisamente fatica ad avvicinarsi al target del 2% fissato dalla Fed.
A parlare sono stati gli stessi dati macro USA pubblicati di recente, a partire dall’indice dei prezzi al consumo CPI reso noto qualche giorno fa, tra i parametri più cruciali per monitorare il trend dell’ inflazione degli Stati Uniti. E secondo gli economisti l’inflazione continuerà a confermarsi ostinata, rafforzata in primis dalle manovre di politica fiscale espansiva che saranno lanciate da Trump, determinato a mantenere fede ai suoi mantra “America First” e “Make America Great Again” a colpi di dazi contro i beni che l’America importa dal resto del mondo e di tagli alle tasse ai cittadini americani.
Gli esperti che hanno partecipato a un sondaggio mensile stilato da Bloomberg si sono già arresi all’evidenza, annunciando di stimare in media un trend del PCE core (termometro dell’inflazione preferito dalla Fed, che esclude l’impatto dei prezzi dei beni alimentari ed energetici) pari al 2,5% in media l’anno prossimo, più alto rispetto al 2,3% che era stato previsto lo scorso mese.
Nelle ultime settimane, continui sono stati gli alert lanciati dalla comunità degli analisti, sempre più scettici verso la possibilità che la Fed possa continuare a tagliare i tassi più volte nel corso del 2025. Tra di loro Peter Azzinaro, gestore senior di portafoglio presso la società Agile Investment Management in Florida, interpellato da MarketWatch, ha addirittura detto di stimare una situazione di tassi più alti per un periodo di tempo più lungo in essere in America anche nell’anno 2026.
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