Si può togliere il fermo amministrativo all’auto anche senza effettivamente saldare il debito che lo ha generato e in modo del tutto legale. Vediamo le soluzioni.
Il fermo amministrativo auto si può superare anche se non si paga realmente ed effettivamente il debito che l’ha provocato e ci sono 5 soluzioni che lo permettono. Il fermo auto è un provvedimento che, in molti casi, provoca un gran disagio al soggetto che lo subisce: l’auto viene posta a garanzia del debito che si è contratto e non può essere usata, non può circolare fino a quando non si paga la somma dovuta.
Il blocco del veicolo è disposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione come procedura cautelare (a garanzia, appunto, del debito).
Negli ultimi anni il blocco del veicolo del debitore, è stata una procedure in costante crescita a riprova che sono sempre di più i contribuenti che non onorano la scadenza prevista per il pagamento di tasse e tributi. Per disagio economico, che non permette il saldo del debito, per dimenticanza o per semplice volontà di non pagare, i debiti nei confronti della pubblica amministrazione sono in continuo aumento e ne è una prova anche il fatto che sempre più spesso si ricorra a sanatorie per portare al saldo dei debiti contratti.
Gli effetti del fermo auto sono notevoli e spiacevoli per chi si ritrova nella condizione di non riuscire a provvedere al pagamento: l’auto potrebbe servire, oltre che per esigenze familiari, anche per recarsi al lavoro. Non tutti, però, sono a conoscenza che esistono diverse soluzioni alle quali si può ricorrere per eliminare il fermo pur senza aver, alla fine, saldato il debito che ha portato alla sua attivazione. Di cosa si tratta? Nel corso dell’articolo cercheremo di fornire una panoramica completa delle possibilità a disposizione del contribuente che consentono di liberarsi dal fermo auto.
Fermo amministrativo auto, cos’è e come funziona
Prima di scoprire insieme quali sono le 5 soluzioni per superare il fermo amministrativo auto, è bene definire con chiarezza in cosa consiste. Qualche accenno è già stato dato in apertura di articolo, ma è sempre bene approfondirne il funzionamento per evitare qualsiasi dubbio.
Il fermo amministrativo auto altro non è che un provvedimento adottato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione a seguito del mancato pagamento di tributi, tasse (bollo auto, IVA, Irpef), sanzioni amministrative (ad esempio quelle ottenute per violazione del Codice della Strada) da parte dei contribuenti. Agisce, insomma, come garanzia di un credito legato al mancato incasso delle somme dovute dal contribuente debitore.
Attraverso questa misura l’Agenzia delle Entrate congela l’utilizzo dell’auto fino al momento in cui il contribuente provvede a saldare le pendenze accumulate.
Il fermo amministrativo comporta anche dei divieti. L’auto interessata dal fermo non può circolare (pena una sanzione pecuniaria che può addirittura arrivare a toccare gli 8.000 euro), non può essere parcheggiata su strada, né può essere custodita in un luogo soggetto al pubblico passaggio (il consiglio è quello di tenerla in un garage o box privato).
Fermo amministrativo auto: quando avviene il blocco
Se è vero che esistono 5 soluzioni per superare il fermo amministrativo auto a causa del mancato pagamento del debito da parte del contribuente, è altrettanto vero che il blocco del veicolo può essere disposto dall’Agenzia delle Entrate solo quando sussistono due condizioni definite chiave.
Il ricorso massiccio al fermo amministrativo auto negli ultimi anni, come avuto modo di precisare nel precedente paragrafo, è strettamente legato alla facilità attraverso cui lo strumento porta a riscuotere i crediti non saldati, costringendo il debitore inadempiente nella morsa dei divieti, il più temuto dei quali è quello di non poter circolare.
Nello specifico, per il mezzo interessato dal fermo amministrato non solo scatta il divieto di circolazione su strada, ma anche quello di demolizione e di esportazione al di fuori dai confini nazionali.
Ma quali sono queste due condizioni basilari per disporre il fermo amministrativo auto? Entrambe solo legate al debito maturato dal contribuente. Nello specifico:
- deve risultare iscritto a ruolo;
- il debito deve mutare in un atto di riscossione motivato dall’Agenzia delle Entrate (es. ingiunzione di pagamento o cartella esattoriale).
Per recuperare il credito, l’esattore può fare ricorso a diverse opzioni. Può decidere, ad esempio, di pignorare i beni del debitore, anche se il fermo amministrativo auto rimane sempre l’atto più veloce e semplice a cui affidarsi.
Fermo amministrativo auto, le 5 soluzioni per superarlo in caso di debiti con lo Stato
Veniamo ora al punto cruciale dell’articolo. Quali sono le 5 soluzioni legalmente riconosciute per superare il fermo amministrativo auto disposto dall’Agenzia delle Entrate Riscossione a seguito di debiti maturati nei confronti dello Stato e non pagati dal contribuente inadempiente?
Una soluzione, quella più logica, è il pagamento integrale del debito sorto, con richiesta di cancellazione del provvedimento all’AdER. Appare, però, logico che se il contribuente non ha versato le somme prima che scattasse il fermo amministrativo, difficilmente ha la disponibilità economica per farlo una volta che lo stesso sia effettivo.
Le soluzione che andremo a esaminare, quindi, esulano dalla prospettiva di pagamento integrale del debito. Vediamo quali sono.
Fermo amministrativo illegittimo
Quando si ritiene che il fermo amministrativo è illegittimo per qualsiasi motivo, si può presentare un ricorso al giudice competente.Il fermo amministrativo può essere impugnato per motivi di sostanza o di forma.
Si può ricorrere o contro il preavviso di fermo o contro il fermo amministrativo vero e proprio. I motivi per cui presentare un ricorso possono essere i seguenti:
- la mancata notifica della cartella esattoriale
- notifica della cartella esattoriale a indirizzo sbagliato;
- mancata notifica del preavviso di fermo almeno 30 giorni prima dell’iscrizione della
- misura cautelare;
- prescrizione del credito;
- assenza degli elementi essenziali del fermo (ad esempio la tipologia di veicolo, marca, modello, targa, le somme per le quali si procedere alla riscossione, il termine entro cui ricorrere);
- iscrizione del fermo su auto necessaria al lavoro.
Rateizzazione degli importi a debito
Il fermo amministrativo può essere sospeso anche senza che il debito venga pagato integralmente. Basta, infatti, richiedere un piano di dilazione del debito. Pagando la prima rata del piano di rateizzazione, infatti, si ottiene la sospensione del fermo amministrativo, ma non la sua cancellazione.
Il contribuente può riprendere a circolare liberamente con il veicolo sottoposto a fermo. La cancellazione del fermo è disposta solo all’avvenuto totale pagamento.
Veicolo strumentale al lavoro
Si può circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo quando si riesce a dimostrare che il veicolo interessato dal fermo è strumentale all’attività d’impresa o al lavoro svolto, e pertanto indispensabile per l’espletamento della stessa. Non possono servirsi di tale soluzione i lavoratori subordinati.
Veicolo che serve a un disabile
Il fermo amministrativo può essere cancellato se il mezzo interessato dal blocco è usato per il trasporto di un disabile, poiché un blocco del veicolo comprometterebbe la sua libertà di movimento, nonostante la disabilità accertata.
Vendere il veicolo prima del fermo amministrativo
Vendere il veicolo prima dell’iscrizione del fermo amministrativo è una strategia per eliminare in modo efficace il fermo stesso. Se il veicolo è stato venduto a una data precedente all’iscrizione del fermo amministrativo, dopo la trascrizione del passaggio di proprietà la misura cautelare deve essere cancellata.
In questo caso è necessario agire in maniera molto tempestiva alle notifiche che si ricevono dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che è tenuta a inviare al debitore un preavviso di fermo amministrativo con cui invita il debitore a mettersi in regola con i pagamenti entro 30 giorni, in caso contrario si procederà con l’iscrizione del fermo amministrativo sul veicolo di sua proprietà.
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