La scorsa settimana è stata piena di eventi importanti per i mercati. Rapporti macroeconomici, notizie legate a petrolio e gas naturale e speculazioni su acquisizioni di grandi società di Wall Street.
Rimangono inoltre dubbi aperti sulle future decisioni delle banche centrali con la Fed e la Bce che potrebbero aumentare il tasso di 75 punti base mentre la banca del Giappone resta accomodante.
Crollo del Petrolio mentre aumentano le preoccupazioni
Iniziamo con il petrolio che ha avuto molta volatilità, sia il WTI che il Brent sono scesi di oltre il 10% nella seconda parte della settimana dopo che sono aumentate le possibilità di un accordo nucleare con l’Iran che consentirebbe l’esportazione del petrolio iraniano verso i paese occidentali e che riporterebbe circa 2-3 milioni di barili nel mercato. Inoltre, mentre la Cina continua ad attuare la sua politica zero Covid via lockdown anche di grandi centri dell’economia, aumentano i timori di un calo notevole della domanda di petrolio peggiorato dalle prospettive negative nelle economie europee.
Continuano i problemi per i mercati azionari
Spostiamoci al mercato azionario dove anche qui possiamo notare un notevole peggioramento del sentimento degli investitori mentre aumentano le possibilità di una politica delle banche centrali ancora aggressiva e mentre persistono i timori sul potenziale di una recessione in molte delle economie principali del mondo. La maggior parte dei principali indici ha raggiunto i livelli più bassi in oltre un mese inclusi l’S&P500, il Nasdaq e il DAX tedesco dopo una continuazione del movimento ribassista che li ha portati a quella che sembra una potenziale area di supporto almeno per il momento, mentre resta da vedere se riusciranno a rimbalzare da questa zona o se continueranno a ritirarsi.
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Bitcoin tenta di riprendersi
Ultimo ma non per importanza, parliamo del Bitcoin che continua a faticare nel suo tentativo di risalire definitivamente sopra la soglia dei $20,000 dopo un periodo in cui sembrava avesse acquisito notevole forza. Sia il Bitcoin che le altre principali criptovalute continuano a comportarsi in modo simile ai mercati azionari e particolarmente l’indice tecnologico statunitense, il Nasdaq. Questa correlazione sembra persistere già da qualche tempo e mentre in alcuni momenti possiamo notare una lieve divergenza, sembra che più aumenta l’interesse degli investitori istituzionali nei progetti blockchain, più aumenta questa correlazione. Nonostante questo, Bitcoin dovrà affrontare la sfida di superare la resistenza di $20,000 e di cercare di estendere lo slancio in un contesto macroeconomico incerto e mentre il suo concorrente principale, Ethereum si avvicina al suo evento importante di metà settembre.
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