Inflazione Usa protagonista assoluta dei mercati oggi: cosa sta per accadere? Tutte le previsioni, con l’occhio vigile sulle mosse Fed e sull’inasprimento della politica monetaria.
Mercati oggi concentrati sull’inflazione Usa, in uscita nel primo pomeriggio. Il dato è atteso con molta trepidazione poiché da esso dipenderà la scelta sui tassi della Federal Reserve nella riunione di luglio.
Intanto, l’indice del dollaro è sceso al minimo da aprile. In Asia, le azioni sono state miste, con aumenti in Australia e cali sia a Tokyo che a Seoul. In contrasto con i guadagni di Hong Kong, l’indice di riferimento nazionale cinese CSI 300 è rimasto piatto, un’indicazione che gli investitori locali vorrebbero vedere uno stimolo più forte per salvare un’economia in difficoltà.
La debolezza del biglietto verde arriva mentre gli operatori si concentrano sui dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, con un sondaggio di Bloomberg che mostra che le aspettative per l’inflazione sia core che headline si modereranno. Sotto i riflettori c’è anche l’avanzamento dello yen oltre il livello chiave di 140, in parte sulla base della speculazione che la Banca del Giappone modificherà la politica alla fine di questo mese.
In questo contesto, la lettura dell’inflazione Usa e le speculazioni sulla Fed potrebbero dare spinte in alto o scosse turbolente ai listini mondiali. Cosa sta per accadere?
Inflazione Usa in focus: cosa aspettarsi?
Negli Stati Uniti, dopo essere salito al massimo di quattro decadi nel giugno 2022, l’IPC si è costantemente ritirato di fronte all’assalto della politica monetaria della Fed. Questo rallentamento ha dato supporto alla propensione al rischio.
Alcuni investitori, tuttavia, scelgono di rimanere sulla difensiva.
“Il potenziale è per noi di rimanere qui a questi tassi più alti più a lungo e non necessariamente accettare tagli dei tassi così rapidamente come il mercato sospetta in questo momento”, ha riflettuto Jerome Schneider, responsabile della gestione del portafoglio a breve termine e dei finanziamenti presso Pacific Investment Management. “Lo scenario di atterraggio morbido non è quello a cui noi di Pimco ci adattiamo davvero a breve termine”.
Gli economisti intervistati da Reuters prevedono che l’indice dei prezzi al consumo sia aumentato del 3,1% a giugno, dopo il rialzo del 4% di maggio. Il core rate dovrebbe essere sceso per il terzo mese consecutivo al 5% dal 5,3%. Ancora più del doppio dell’obiettivo della Fed del 2%.
Gli strateghi di ING ritengono che il tasso di base dovrebbe essere ben al di sotto della previsione affinché un rialzo dei tassi di luglio appaia dubbio.
I mercati stanno scontando una probabilità del 92,4% di un aumento di 25 punti base a luglio, ha mostrato lo strumento CME FedWatch. L’incertezza è su cosa accadrà dopo ed è qui che entrano in gioco i dati di mercoledì.
Da evidenziare, che la Fed ha alzato il tasso di interesse di riferimento a un intervallo compreso tra il 5 e il 5,25% da quasi zero all’inizio del 2022. I funzionari hanno mantenuto i tassi stabili durante l’ultima riunione politica di giugno, per fare il punto sugli effetti dei precedenti aumenti, ma hanno chiarito che si aspettano ulteriori rialzi prima della fine dell’anno.
Intanto, le aspettative di ulteriori aumenti dei tassi hanno spinto il rendimento della nota del Tesoro a due anni sensibile alla politica al massimo di 16 anni la scorsa settimana. Il rendimento è leggermente diminuito da allora, ma gli analisti di BlackRock hanno previsto che le continue prove di un’inflazione ostinatamente elevata potrebbero aggiungere slancio al recente aumento.
In sintesi, i mercati potrebbero ancora subire scosse inaspettate su nuove speculazioni riguardanti il costo del denaro, una possibile recessione, l’inflazione poco mossa.
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