Mentre il suo leader Kim Jong-un continua a essere un protagonista dello scacchiere geopolitico internazionale, la Corea del Nord rischia una nuova carestia a causa dei cambiamenti climatici.
La Corea del Nord rischia una nuova carestia. Questo è l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla FAO, anche se in verità nel Paese sono ormai anni - se non decenni - che la gente muore di fame a causa della scarsità di cibo.
Nonostante un recente rialzo dell’economia in Corea del Nord, dovuto soprattutto ai nuovi accordi siglati con la Russia anche dal punto di vista militare, la situazione alimentare nel Paese presto potrebbe diventare drammatica.
Così mentre il proprio leader Kim Jong-un continua a provocare i cugini del Sud inviando verso Seul palloni pieni di rifiuti ed escrementi, senza contare i test missilistici e la possibilità di inviare proprie truppe in Russia per sostenere Mosca nella guerra contro l’Ucraina, alluvioni e cambiamenti climatici in generale potrebbero presto mettere in ginocchio l’agricoltura proprio adesso che sta per iniziare il periodo del raccolto.
Mettendo per un momento da parte il rinomato astio nei confronti di Kim Jong-un, la Corea del Sud come buona parte della comunità internazionale si è detta disposta ad aiutare Pyongyang, una mano tesa che però finora è stata rifiutata dal dittatore.
Da qui il rischio di una nuova carestia in Corea del Nord, flagellata dai cambiamenti climatici e dalla follia politica del suo leader che sembrerebbe voler continuare nella sua politica isolazionista rifiutando ogni aiuto internazionale, specialmente se arriva dall’odiata Corea del Sud.
Il rischio di una carestia in Corea del Nord
Negli anni ’90 una feroce carestia ha colpito la Corea del Nord provocando oltre un milione di morti, ma alcune stime parlano di un numero che potrebbe essere anche quadruplo il tutto in una popolazione di 22 milioni.
Le cause di questa carestia furono le piogge torrenziali che alluvionarono circa il 30% del Paese riducendo dell’85% la capacità elettrica, la siccità dovuta all’aumento delle temperature e il fallimento del sistema pubblico di distribuzione, con il cibo che venne distribuito non in base alle necessità ma al livello di fedeltà al regime.
Questo mix di cause adesso starebbe mettendo di nuovo la Corea del Nord a rischio alimentare, con il Paese che in verità non si è mai veramente ripreso dalla carestia che si è verificata dal 1994 al 1998.
“Le forti piogge potrebbero esacerbare i ristagni idrici e portare a ulteriori inondazioni, causando danni significativi all’agricoltura e sfollamenti della popolazione - ha spiegato la FAO in un comunicato -. Sono previste temperature superiori alla media, che aumenterebbero il rischio di malattie e potrebbero ridurre i raccolti”.
In questo momento la Corea del Nord si trova ad affrontare le conseguenze di gravi inondazioni lungo il confine settentrionale cinese, mentre le condizioni meteorologiche degradate starebbe mettendo a rischio la raccolta delle colture alimentari - riso, mais e in misura minore patate, miglio e sorgo - che deve iniziare alla fine di agosto.
Kim Jong-un però ha rifiutato l’aiuto della Corea del Sud anche solo per fornire assistenza alle vittime di questi disastri naturali, ma se il raccolto di fine agosto dovesse andare male il rischio di una nuova carestia in Corea del Nord diventerebbe assai alto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA