La reazione delle azioni a Piazza Affari dopo l’ok della BCE a salire ulteriormente nel capitale di Commerzbank. Cosa c’entra BlackRock?
Almeno il nodo Commerzbank, per UniCredit, la banca italiana guidata dal Ronaldo dei banchieri Andrea Orcel tutta presa da una tripla scommessa, è stato per ora risolto, sebbene in parte.
La strada, per UniCredit è, infatti, ancora in salita.
Scalata su Commerzbank fino al 29,9% del capitale, la BCE dice sì a UniCredit
Il sì della BCE alla richiesta di Piazza Gae Aulenti di salire nel capitale della seconda banca tedesca Commerzbank fino al 29,9% è finalmente arrivato, come ha annunciato oggi lo stesso istituto italiano, con una nota ad hoc:
“UniCredit ha ricevuto l’autorizzazione della BCE ad acquisire una partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,9%”.
Una vittoria, quella di Orcel, contro i ripetuti nein arrivati dalla stessa preda e dalla politica tedesca, che rappresenta una pietra miliare per UniCredit, che non ha mai nascosto il desiderio di creare una banca paneuropea.
Nel commentare il via libera di Francoforte, UniCredit ha parlato di un’approvazione alla sua scalata in Commerzbank che “evidenzia la solidità finanziaria e l’ottemperanza regolamentare” del gruppo.
Detto questo, “vi sono ancora diversi fattori che determineranno qualsiasi sviluppo successivo e la relativa tempistica ”.
Partita non chiusa, mancano altri via libera cruciali. Il governo di Friedrich Merz darà l’ok?
Non finisce inoltre qui, visto che, affinché la scalata possa essere blindata, è necessario il sì dell’Antitrust tedesco.
UniCredit ha precisato infatti che “sono tuttora pendenti alcuni procedimenti autorizzativi avanti le rispettive autorità competenti, ivi inclusa l’Autorità Federale Tedesca della Concorrenza, la cui positiva conclusione è necessaria prima che la quota di circa il 18,5% detenuta tramite strumenti derivati possa essere convertita in azioni ”.
Ancora, “UniCredit resta in attesa dell’opportunità di avviare un dialogo costruttivo con il nuovo governo della Repubblica Federale di Germania, una volta formatosi”.
Questo significa che è necessario anche l’ok del governo tedesco in via di formazione che sarà capitanato dal neo cancelliere Friedrich Merz.
Fino al giorno successivo alle elezioni tedesche dello scorso 23 febbraio, è emersa la possibile formazione di un governo di grande coalizione formato dai conservatori CDU/CSU e dai socialdemocratici, che hanno già unito le loro forze presentando un maxi bazooka fiscale da 500 miliardi di euro volto a strappare l’economia teutonica dalle fauci della recessione, che la tengono stretta da due anni consecutivi.
Così come il governo Scholz, anche quello Merz si opporrà molto probabilmente alla conquista di Commerzbank da parte della banca straniera, per di più italiana, UniCredit.
Oltre ai nein degli ultimi mesi, non sono mancati veri e propri insulti e minacce concrete, come quella che è arrivata dal presidente del comitato aziendale di Commerzbank, Sascha Uebel che, in una recente intervista rilasciata all’agenzia di stampa tedesca DPA, ha affermato di essere disposto a trascinare il CEO di Piazza Gae Aulenti Andrea Orcel addirittura nel fango, pur di impedirgli di prendere il controllo della seconda banca tedesca. Ancora prima, era stato l’ex esponente della BCE ai tempi in cui presidente era Mario Draghi, che ora ricopre una posizione di alto livello in Commerzbank, ad attaccare il blitz lanciato dal banchiere.
Le rivelazioni di Bloomberg sull’incontro segreto tra BlackRock e Merz
Alla metà di febbraio, un articolo di Bloomberg aveva inoltre diffuso alcune indiscrezioni, secondo le quali il futuro neo cancelliere tedesco Merz, considerato già come favorito ad assumere la carica di cancelliere, fosse contrario, così come il suo predecessore Olaf Scholz, a consegnare Commerzbank a UniCredit.
L’articolo aveva fatto riferimento a un evento a margine del World Economic Forum di Davos organizzato da Larry Fink, numero uno di BlackRock, il colosso del risparmio gestito numero uno al mondo che detiene una partecipazione superiore al 5% nel capitale di Commerzbank.

A quell’incontro avrebbe presenziato proprio Merz che, avrebbe manifestato la sua opposizione a consentire a UniCredit di salire ulteriormente nel capitale di Commerzbank.
Va ricordato che BlackRock è presente anche nel capitale di UniCredit, con una partecipazione di oltre il 7%.

Tornando al via libera della BCE e al comunicato di UniCredit, Piazza Gae Aulenti ha citato quanto il suo investimento in Commerzbank si sia rivelato una buona scommessa.
“Come azionisti”, ha sottolineato l’istituto guidato da Orcel, “siamo lieti di riscontrare che il nostro investimento ha determinato un cambiamento positivo in Commerzbank che, insieme alle recenti prospettive più ottimistiche dell’economia tedesca, ha determinato un sostanziale apprezzamento del titolo .”
UniCredit-Commerzbank: i tempi di una potenziale fusione si allungano anche con ok BCE
La cautela è tuttavia d’obbligo: “Tuttavia, solo un significativo lasso di tempo potrà dimostrare l’effettiva esecuzione del piano e stabilire se tale apprezzamento del titolo sia giustificato e sostenibile. Alla luce di questo, la nostra tempistica originale per decidere se procedere o meno con una potenziale aggregazione si estenderà probabilmente ben oltre la fine del 2025 ”.
Si allungano dunque i tempi per capire se l’investimento, pur con il via libera della BCE, riuscirà davvero a tradursi in una operazione di M&A (mergers and acquisitions, fusioni e acquisizioni) tra le due banche.
Di conseguenza, “l’attenzione di UniCredit rimane concentrata sull’esecuzione della seconda fase del piano strategico UniCredit Unlocked, che, in un contesto esterno sempre più volatile come quello odierno, consentirà di distanziare ulteriormente la nostra performance e le nostre distribuzioni da quelle del settore”.
Ancora, “ UniCredit si è assicurata l’opzionalità di azioni di crescita esterna che verranno eseguite solo se rispetteranno le nostre metriche finanziarie e miglioreranno il nostro stimolante piano di base”.
Su un no a un M&A a tutti i costi Orcel è stato d’altronde sempre molto chiaro, dimostrando nell’ultimo periodo di non avere neanche fretta a chiudere l’altra grande partita di risiko lanciata in Italia, per conquistare la rivale Banco BPM, su cui ha lanciato il 25 novembre 2024 un’OPS, offerta pubblica di scambio: OPS che è stata prontamente rifiutata dalla preda e che ha inaugurato una lunga fase di botta e risposta tra i vertici di Piazza Gae Aulenti e quelli di Piazza Meda.
Il trend delle azioni UniCredit e Commerzbank YTD e su base annua. Orcel e le altre due partite Banco BPM e Generali
Se le azioni Commerzbank continuano a salire oggi alla borsa di Francoforte, il titolo UniCredit non brinda a Piazza Affari, rimanendo poco mosso dopo aver perso fino a -0,9% all’inizio della giornata di contrattazioni del Ftse MIB.
D’altronde, le azioni avevano già pregustato l’arrivo della benedizione da parte della BCE. In ogni caso, la performance delle azioni UCG rimane stellare, se si considera che, nell’ultimo mese di contrattazioni, i buy hanno portato il titolo a incassare un rally di quasi il 9%.
Negli ultimi tre mesi il guadagno è stato superiore a +31%, mentre di oltre il 32% è il rialzo dall’inizio del 2025. Su base annua, le azioni viaggiano a un livello superiore di oltre il 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Le azioni Commerzbank sono scattate invece nell’ultimo mese di contrattazioni del Dax della borsa di Francoforte di oltre il 20%, portando a quasi +56% il rialzo degli ultimi tre mesi e a +50% circa il trend da inizio anno (YTD). Su base annua, il titolo oscilla a un valore superiore di quasi +98% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Occhio intanto alle altre manovre di Orcel monitorate attentamente a Piazza Affari: quelle lanciate nel capitale del colosso finanziario che è attenzionato anche dal governo Meloni (che ieri ha ricevuto tuttavia una ottima notizia che riguarda i BTP in vista del rinnovo del suo CDA, ovvero Generali Assicurazioni.
UniCredit si sta muovendo ancora, dopo il grande annuncio che ha scosso la borsa di Milano agli inizi di febbraio.
Il risultato è che è Banco BPM a dover attendere ancora, rimanendo tuttora a bocca asciutta.
Tra l’altro la stessa Banco BPM è protagonista oggi a Piazza Affari, dopo la nota con cui la sua preda Anima Holding ha annunciato di considerare “congruo” il prezzo dell’OPA che Piazza Meda ha alzato a 7 euro (cum dividendo), per chiudere il prima possibile la partita lanciata sul gioiello del risparmio gestito.
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