Riunione BCE, quarto taglio tassi. Lagarde cancella la frase clou. BTP a rischio, si infiamma lo spread

Laura Naka Antonelli

12/12/2024

Ma niente Mission Accomplished su inflazione. Quarto taglio dei tassi da parte della BCE. Lagarde all’UE: date ascolto ai consigli di Draghi-Letta.

Riunione BCE, quarto taglio tassi. Lagarde cancella la frase clou. BTP a rischio, si infiamma lo spread

Il verdetto è arrivato: l’ultima decisione sui tassi del 2024 targata BCE è stata annunciata oggi, giovedì 12 dicembre 2024.

In quello che è stato l’ultimo atto di quest’anno la Banca centrale europea, come da attese, ha annunciato un quarto ed ennesimo taglio di 25 punti base, portando i tassi sui depositi, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale a scendere rispettivamente al 3%, al 3,15% e al 3,40%, con effetto dal 18 dicembre 2024.

BCE: quarto e ultimo taglio tassi (ancora mini) del 2024. Tasso depositi scende al 3%

Non è stato però questo l’unico annuncio dell’Eurotower. L’istituzione ha confermato oggi la fine dei giochi di quel bazooka monetario che tanto ha contribuito a blindare i BTP, ma non solo, in questi ultimi anni: di fatti, la spina dell’altro QE o anche PEPP pandemico, che secondo alcuni esperti ha non solo sorretto le quotazioni dei titoli di Stato di un Paese altamente indebitato come l’Italia, ma ha finito anche con il gonfiarle, sarà staccata tra qualche giorno.

Non si può parlare di una notizia in stile doccia fredda, in quanto la BCE aveva anticipato già da un po’ l’intenzione di mandare in soffitta il PEPP, annunciando anche una data precisa.

Ma, a quanto pare, il preavviso non è stato sufficiente, forse anche perché Lagarde non ha dato nessun segnale riguardo alla possibilità di utilizzare l’altro e a questo punto ultimo grande scudo anti-spread, tra l’altro finora mai attivato: lo scudo TPI, di cui si è parlato molto in questi ultimi giorni in relazione alla crisi che ha travolto la Francia di Emmanuel Macron, dove il governo Barnier è collassato sotto il colpo della sfiducia firmata dall’estrema destra di Marine Le Pen e dall’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon, uniti nella loro lotta volta a mandare a casa un governo nato già morto.

La dichiarazione di Christine Lagarde: “Non abbiamo discusso riguardo all’utilizzo del TPI”, unita a quanto scritto nel comunicato della BCE “Il Consiglio direttivo terminerà i reinvestimenti nel quadro di tale programma alla fine del 2024”, ha creato le basi di un sell off sui titoli di Stato BTP e OAT, e in generale su tutti quelli dell’area euro.

I rendimenti dei BTP a 10 anni sono schizzati così dal 3,18% della sessione di ieri fino al 3,30% (+12 punti base), mentre i rendimenti degli OAT sono balzati dal 2,87% di ieri al 2,95%.

Risultato: lo Spread BTP-Bund è risalito al di sopra del target del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, superando la soglia di 110 punti base e oscillando attorno a 111 punti base, mentre lo spread Francia-Germania è balzato a 77 punti base.

A pesare, il tono non del tutto dovish sui tassi della presidente della BCE Christine Lagarde, che ha continuato a ribadire, commentando la battaglia che l’Eurotower ha lanciato contro l’inflazione dell’Eurozona, che non si può ancora dire “Mission Accomplished”: questo, nonostante i rischi sulla crescita del PIL dell’Eurozona siano orientati verso il basso, come ha ammesso la stessa Lagarde, al punto che le previsioni hanno indicato una ripresa, per il prodotto interno del blocco, meno sostenuta di quanto previsto in precedenza.

BCE: ma qualcuno aveva chiesto un taglio di 50 pb. L’ammissione di Lagarde

Nuovo schiaffo in faccia alle colombe, insomma, in un momento in cui gli analisti si sono già rincorsi a sfornare diverse previsioni sul trend dei tassi dell’area euro fino al 2027.

I mercati avevano già messo in conto il verdetto sul quarto taglio dei tassi. Poche le speranze che Lagarde accogliesse gli appelli lanciati da più direzioni e decidesse di annunciare una sforbiciata pari a 50 punti base, che tuttavia qualcuno ha auspicato, in questa ultima riunione dell’anno del Consiglio direttivo. A dirlo è stata la stessa numero uno della BCE.

Qualcuno, d’altronde, ci aveva sperato fino all’ultimo: come l’economista di Morgan Stanley Jens Eisenschmidt che, nei giorni scorsi, aveva fatto notare come i i tassi swap non avessero escluso un taglio dei tassi di 50 punti base.

E invece l’ostinazione e la cautela di Christine Lagarde hanno trionfato di nuovo, in un momento in cui l’attenzione degli operatori di mercato si è rivolta anche a un altro spread.

Attenzione anche al trend dell’EUR-USD, che non si è mosso più di tanto dopo la conferenza stampa con cui Lagarde ha risposto alle domande degli analisti, continuando a oscillare al di sotto della soglia di $1,05.

A pilotare il trend del cambio, anche i dati macro che sono arrivati in queste ultime ore dagli Stati Uniti, come l’indice dei prezzi al consumo di ieri, cruciale termometro per monitorare il trend dell’inflazione USA, che ha portato i trader a interrogarsi sulle prossime mosse di politica monetaria della Fed di Jerome Powell.

Tra i fattori più importanti emersi da questa ultima riunione del 2024 dell’Eurotower, sicuramente il fatto che la BCE abbia cancellato una frase, che finora si era confermata grande protagonista dei precedenti comunicati, indicando l’intenzione dell’Eurotower di mantenere i tassi a un livello restrittivo fino a garantire il ritorno dell’inflazione dell’area euro al target prestabilito, pari al 2%. A essere rimossa è stata per la precisione la frase che così recitava: “Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario” .

La svolta non ha assunto tuttavia il significato dovish che avrebbe potuto segnalare, in quanto Lagarde è tornata a ripetere come la lotta contro l’inflazione non sia ancora conclusa, a causa di una inflazione dei servizi e di una inflazione domestica che rimangono ancora a livelli elevati.

L’altra grande novità di oggi è stata rappresentata dalle nuove proiezioni economiche stilate dallo staff della BCE, relative all’inflazione e al PIL dell’Eurozona.

Le previsioni, che di norma la BCE diffonde ogni trimestre, hanno indicato un tasso di inflazione nel 2024 rivisto al ribasso dal 2,5% al 2,4%.

Tagliate anche le stime sull’inflazione del 2025, dal 2,2% atteso a settembre al 2,1%.

A essere ridotte anche le previsioni sulla crescita del PIL dell’area euro, attesa ora al ritmo dello 0,7% quest’anno, rispetto al precedente outlook pari a +0,8%. Per il 2025, le previsioni sono state abbassate dal ritmo di espansione del prodotto interno lordo precedentemente atteso, pari a +1,3%, al +1,1%.

Ma nonostante questo, Lagarde ha tenuto il punto sulla minaccia dell’inflazione, a causa dell’incertezza degli effetti sull’economia del blocco che si manifesteranno con l’imposizione dei dazi che saranno annunciati dalla seconda amministrazione di Donald Trump. Effetti che diversi economisti hanno già identificato in un indebolimento del PIL dell’Eurozona e, di conseguenza, anche del suo tasso di inflazione.

Ma Lagarde, di questo, non è convinta. E così, pur di non macchiarsi per la seconda volta del peccato originale che l’ha vista alla fine del 2021 sottovalutare la minaccia dell’inflazione, la presidente della BCE ha mantenuto il punto, ribadendo la necessità di mantenere un approccio cauto a tagliare i tassi. Qualcosa che in primis i titoli di Stato dell’area euro, già spaventati dalla fine del PEPP, non hanno affatto gradito.

Un attenti a non lasciare i tassi di interesse dell’area euro in territorio restrittivo per troppo tempo è stato lanciato in queste ultime settimane, dal governatore di Bankitalia ed esponente del Consiglio direttivo della BCE Fabio Panetta, che non ha escluso uno scenario che potrebbe rendere necessario, da parte della Banca centrale europea, portare i tassi di interesse dell’Eurozona non solo in territorio neutrale, ma anche espansivo, al fine di dare una scrollata più forte alla crescita del PIL del blocco.

La BCE ha iniziato a tagliare i tassi dell’area euro il 6 giugno scorso, per poi procedere a una ennesima riduzione lo scorso 12 settembre. I tassi di interesse sono stati tagliati per la terza volta, prima di questo ultimo atto del 2024, dopo la riunione del Consiglio direttivo dello scorso 17 ottobre.

Tassi BCE: la diretta dei mercati con aggiornamenti in tempo reale

Money.it ha seguito la diretta della riunione della BCE di oggi, giovedì 12 dicembre, il trend dei mercati in attesa del grande annuncio e le reazioni dei mercati stessi successive alle novità che saranno rese note tra qualche minuto dall’Eurotower.

Conclusa la conferenza stampa di Christine Lagarde

Si è conclusa l’ultima conferenza stampa del 2024 con cui la presidente Christine Lagarde ha commentato la decisione presa sui tassi di interesse dell’area euro dalla BCE.

Lagarde sul livello neutrale dei tassi

Nel rispondere a una domanda sul livello neutrale dei tassi, Lagarde ha sottolineato che è probabile che il livello neutrale dei tassi sia più alto rispetto al passato e che la questione sarà sicuramente oggetto di dibattito, ma che al momento “è prematuro discuterne”

Lagarde su EUR-USD e inflazione importata

Cosa succederebbe se l’euro bucasse la parità nei confronti del dollaro USA? (e, dunque, l’Eurozona si trovasse alle prese con il fenomeno dell’inflazione importata? Lagarde ha risposto a questa domanda. “Ripeto che non miriamo a un rapporto di cambio, ovviamente si tratta di dinamiche che incidono sull’inflazione, motivo per cui continueremo a rimanere attenti al trend”,

BCE, Lagarde: abbiamo fatto molta strada, ma necessario rimanere cauti

Le decisioni sui tassi di interese saranno prese a seconda dei dati macro che saranno diffusi e dalle proiezioni economiche che il nostro staff continuerà a elaborare. Abbiamo fatto molta strada, siamo molto più vicini al target di inflazione della BCE (2%) (..)Ma è necessario rimanere molto cauti”. Lagarde ha rimarcato l’intenzione della BCE a non impegnarsi a un percorso predeterminato dei tassi.

Lagarde su scudi BTP PEPP e TPI

Nel rispondere all’osservazione della giornalista che le ha chiesto quale sarà l’impatto della fine dei reinvestimenti effettuati nell’ambito del piano PEPP-QE pandemico sul mercato dei titoli di Stato, Lagarde ha affermato che “gli ultimi reinvestimenti avverranno il 15 o il 16 dicembre”. Il PEPP è stato definito uno “strumento straordinario” slegato dalla regola del capital key, rimarcandone la flessibilità. Per quanto riguarda l’altro scudo anti-spread salva BTP, Lagarde ha affermato che dell’utilizzo di questo strumento oggi il Consiglio direttivo dell’Eurotower non ha parlato.

Lagarde ribadisce: “al momento la politica rimane restrittiva”

Lagarde ribadisce che al momento la politica monetaria rimane restrittiva. “Detto questo, abbiamo tagliato i tassi di 100 punti base, e ci troviamo in un contesto completamente diverso”. Rimarcata la fiducia nella capacità dell’inflazione dell’area di euro di convergere al target del 2% nel 2025. Di conseguenza, in questa situazione, “è stato del tutto legittimo rimuovere la frase” secondo cui la politica monetaria sarebbe rimasta restrittiva per il periodo necessario a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%.

Lagarde, BCE: dazi hanno impatto incerto, ogni Paese faccia ciò che deve fare

“L’impatto dei dazi sull’inflazione è incerto”, ha rimarcato Lagarde, rimarcando che il mandato della BCE è quello di assicurare “la stabilità dei prezzi”. La numero uno della BCE ha anche rimarcato la necessità di un consolidamento dei conti pubblici da parte dei Paesi UE: “Ognuno deve fare il proprio lavoro”.

BCE, Lagarde: inflazione servizi ancora alta

L’inflazione dei servizi è ancora alta, così come l’inflazione domestica”. Lo ha detto la presidente della BCE Lagarde, rispondendo alla domanda di una giornalista.

Lagarde sulla frase che non c’è più: dibattito su taglio tassi 50 punti base

Non compare nel comunicato della BCE il riferimento alla necessità che i tassi di interesse dell’area euro vengano lasciati in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario a riportare la crescita dell’inflazione al target del 2%. Lagarde ha commentato la decisione affermando tuttavia che non si può ancora dichiarare “Mission Accomplished” sull’inflazione e che c’è stato oggi qualche dibattito sulla possibilità di procedere a un taglio di 50 punti base. Ma la maggioranza ha concordato sul fatto che un taglio di 25 punti base fosse alla fine la scelta più giusta.

Lagarde: UE ascolti Draghi e Letta

Appello di Lagarde all’UE a seguire i consigli dati dall’ex presidente della BCE ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi, così come all’ex premier Enrico Letta, per rafforzare la sua competitività: "“Cruciale concretizzare le proposte contenute nei rapporti di Mario Draghi e di Enrico Letta”.

BCE, Lagarde: rischi sulla crescita volgono verso il basso, inflazione potrebbe puntare verso l’alto

I rischi sulla crescita del PIL sono rivolti verso il basso”, lo ha detto la presidente della BCE Christine Lagarde. lagarde ha anche avvertito che “l’inflazione potrebbe puntare verso l’alto”, nel caso in cui il trend dei profitti e dei salari si confermasse ancora persistente.

Bce, Lagarde: la crescita sta perdendo slancio, si riprenderà a ritmo inferiore rispetto alle attese

La crescita dell’economia dell’area euro sta perdendo slancio”. Lo ha detto Christine Lagarde, sottolineando che “anche le esportazioni sono deboli, mentre le aziende stanno mettendo il freno agli investimenti. I sondaggi fanno riferimento a una creazione di posti di lavoro più lenta nell’attuale trimestre. L’economia dovrebbe rafforzarsi nel corso del tempo, sebbene a un ritmo più basso rispetto a quanto atteso in precedenza. SSe le tensioni commerciali non aumenteranno, le esportazioni dovrebbero sostenere la ripresa”.

BCE: Inizia la conferenza stampa di Christine Lagarde: “Inflazione interna rimane elevata”

Iniziata la conferenza stampa con cui la presidente della BCE Christine Lagarde risponderà alle domande dei giornalisti in merito all’annuncio sui tassi arrivato oggi dalla Banca centrale europea, l’ultimo di quest’anno. “L’inflazione interna rimane elevata”, ha detto Lagarde, leggendo il comunicato della BCE.

Wall Street cauta dopo rally Nasdaq. Occhio a PPI di novembre

A Wall Street il sentiment si fa più cauto dopo il forte rally di ieri del Nasdaq Composite, che ha sfondato la soglia di 20.000 punti, volando al nuovo record della storia. Pubblicato l’indice dei prezzi alla produzione PPI USA di novembre, che è salito dello 0,4%, il doppio rispetto al +0,2% atteso dagli economisti interpellati da Dow Jones.

Ieri grande attenzione all’inflazione USA misurata dall’indice CPI dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, che è stato attenzionato anche dalla BCE di Lagarde, in un contesto in cui la divergenza tra i tassi USA e i tassi dell’area euro sembra destinata ad ampliarsi con la minaccia dei dazi che la seconda amministrazione di Donald Trump imporrà sulle importazioni USA.

Piazza Affari: Ftse Mib rimane in rialzo, EUR-USD giù sotto $1,05

Focus sul trend del Ftse Mib di Piazza Affari, che avanza dello 0,45%, a quota 34.888,10 punti, in attesa dell’imminente conferenza stampa che vedrà la presidente della BCE Christine Lagarde rispondere alle domande dei giornalisti sul quarto taglio dei tassi annunciato oggi dall’istituzione, pari di nuovo a 25 punti base. Il DAX della borsa di Francoforte segna un timido rialzo dello 0,10%, mentre il CAC 40 della borsa di Parigi avanza dello 0,06%. Il rapporto EUR-USD scende dello 0,10%, viaggiando attorno a quota $1,0487.

Il trend dello spread BTP-Bund e OAT-Bund post annuncio tassi

Lo spread BTP-Bund segna un rialzo di 4 punti base a 109 punti base, a fronte di rendimenti dei BTP a 10 anni che salgono dal 3,18% della sessione di ieri al 3,21%. Lo spread OAT-Bund sale di 2 punti base a quota 76, con i rendimenti degli OAT che avanzano al 2,89% rispetto al 2,87% della vigilia.

Fine dei giochi per l’altro QE

Così come da attese, la BCE ha annunciato la fine imminente del PEPP, noto anche come QE pandemico, programma con cui Lagarde ha continuato ad acquistare i BTP e altri bond dell’area euro negli stessi anni in cui ha alzato i tassi di interesse dell’area euro (2022-2023), per cercare di affossare la minaccia dell’inflazione, e anche durante il 2024. “Riguardo al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), l’Eurosistema non reinveste più tutto il capitale rimborsato sui titoli in scadenza, riducendo il portafoglio di 7,5 miliardi di euro al mese, in media. Il Consiglio direttivo terminerà i reinvestimenti nel quadro di tale programma alla fine del 2024”, si legge nel comunicato dell’istituzione.

Le nuove previsioni della BCE sull’inflazione dell’Eurozona

“Il processo disinflazionistico è ben avviato. Secondo i nostri esperti l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027, anno dell’entrata in vigore del sistema ampliato di scambio di quote di emissione dell’UE. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,9% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e 2027”, così la BCE, nel comunicato con cui ha annunciato la decisione di tagliare i tassi, rendendo anche note le nuove proiezioni economiche.

Le previsioni sul PIL della BCE

La BCE ha reso note le nuove proiezioni economiche stilate dai suoi esperti. Per quanto riguarda il PIL dell’Eurozona, la crescita è attesa al ritmo dello 0,7% nel 2024, dell’1,1% nel 2025, dell’1,4% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027. “La ripresa prevista è riconducibile principalmente all’incremento dei redditi reali, grazie al quale le famiglie dovrebbero poter effettuare maggiori consumi, e all’aumento degli investimenti delle imprese. Nel corso del tempo, il graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbe sostenere una crescita della domanda interna”, si legge nel comunicato con cui la BCE ha annunciato la propria decisione sui tassi di interesse, che sono stati sforbiciati ancora di 25 punti base.

Il comunicato della BCE

Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Il processo disinflazionistico è ben avviato. Secondo i nostri esperti l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027, anno dell’entrata in vigore del sistema ampliato di scambio di quote di emissione dell’UE. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,9% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e 2027.

Le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine.

L’inflazione interna ha registrato una flessione ma resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo.

Pur allentandosi a seguito delle recenti riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo, che rendono i nuovi prestiti a imprese e famiglie gradualmente meno onerosi, le condizioni di finanziamento restano stringenti, in quanto la politica monetaria permane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo alle consistenze dei crediti in essere.

I nostri esperti si attendono ora una ripresa economica più lenta di quanto indicato nelle proiezioni di settembre. Nonostante l’aumento della crescita registrato nel terzo trimestre di quest’anno, gli indicatori basati sulle indagini congiunturali segnalano una contrazione nell’attuale trimestre.

Le proiezioni degli esperti indicano una crescita economica dello 0,7% nel 2024, dell’1,1% nel 2025, dell’1,4% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027.

La ripresa prevista è riconducibile principalmente all’incremento dei redditi reali, grazie al quale le famiglie dovrebbero poter effettuare maggiori consumi, e all’aumento degli investimenti delle imprese. Nel corso del tempo, il graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbe sostenere una crescita della domanda interna.

Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine.

Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.

Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,00%, al 3,15% e al 3,40%, con effetto dal 18 dicembre 2024.

Il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

Riguardo al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), l’Eurosistema non reinveste più tutto il capitale rimborsato sui titoli in scadenza, riducendo il portafoglio di 7,5 miliardi di euro al mese, in media. Il Consiglio direttivo terminerà i reinvestimenti nel quadro di tale programma alla fine del 2024.

Per quanto riguarda le operazioni di finanziamento, la BCE ha reso noto che in questo mese, con il rimborso dei restanti importi ricevuti dalle banche nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, si conclude questa fase del processo di normalizzazione del bilancio.

Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi.

La Presidente della BCE illustrerà i motivi di tali decisioni nella conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle 14.45 (ora dell’Europa centrale).

La BCE taglia i tassi come da attese: tassi sui depositi scendono al 3%

La BCE ha annunciato di aver tagliato i tassi di interesse dell’area euro di 25 punti base, facendo così scendere il tasso sui depositi al 3%. I tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono stati abbassati rispettivamente al 3,15% e al 3,40%, con effetto dal 18 dicembre 2024.

Euro-dollaro fermo poco sotto la soglia di $1,05

Occhio al rapporto euro-dollaro che, a pochi minuti dall’annuncio sui tassi di interesse dell’area euro, rimane inchiodato a un valore di poco inferiore alla soglia di $1,05.

Borse europee sull’attenti. Ftse MIB ancora solido

Poco prima dell’annuncio sui tassi da parte della BCE di Christine Lagarde, il FTSE Mib di Piazza Affari rimane in solido rialzo, avanzando dello 0,40% circa. Piatte invece le borse di Parigi e di Francoforte: il DAX tedesco è ingessato attorno a quota 20,399 punti. Piatto anche il CAC francese, che viaggia oscilla nei pressi di quota 7.420 punti. L’indice di riferimento dell’azionario europeo Eurostoxx 600 segna un calo dello 0,17%, a quota 519,05.

L’interrogativo sul valore del tasso di interesse considerato neutrale

In attesa dell’annuncio sui tassi che arriverà oggi dalla BCE, Sandra Rhouma, European Economist di AllianceBernstein, ha parlato del grande interrogativo che sta assillando gli investitori: quello sul livello finale dei tassi di interesse, il cosiddetto “(neutral rate), conosciuto come R* nel mondo accademico, che rappresenta il valore necessario per mantenere in equilibrio crescita e inflazione nel lungo termine”.

Nel caso della BCE, Rhouma ha fatto notare che il neutral rate, secondo i mercati, dovrebbe attestarsi “tra l’1,8% e l’1,9%”.

Alliance Bernstein crede tuttavia che questo livello potrebbe essere troppo alto, in quanto “gli effetti dei fattori ciclici che hanno interessato l’economia, come le interruzioni della catena di approvvigionamento, lo shock energetico in seguito al conflitto russo-ucraino e i pacchetti di stimolo dei governi, stanno svanendo”.

Tra l’altro, secondo Rhouma, “i Paesi europei avranno margini di manovra sempre più ridotti per programmi di spesa su larga scala, mitigando così gli impatti rialzisti sul tasso naturale”.

Tassi BCE: Tajani ripete il mantra “più coraggio” da Lagarde

Un nuovo appello del governo Meloni alla BCE di Christine Lagarde è stato lanciato oggi dal vicepremier, leader di Forza Italia e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani. Tajani è tornato a tallonare la Banca centrale europea, invocando un taglio dei tassi di 50 punti base, in linea con un mantra che ormai ripete da un po’ di mesi.

Dalla BCE, ha detto il ministro, parlando in occasione dell’incontro degli imprenditori Italia-Spagna, evento organizzato da Confindustria, e Ceoe-Confederacion Espanola de Organizaciones Empresariales, “serve più coraggio”. Praticamente, “non solo sempre tagli dello 0,25 ma bisognerebbe fare dello 0,50”, ha ribadito Tajani.

Spread BTP-Bund in lieve rialzo

Trend rialzista per lo spread BTP-Bund a 10 anni che, in attesa dell’annuncio sui tassi della BCE, sale di 4 punti base a quota 108, a fronte di un rialzo dei tassi dei BTP a 10 anni al 3,23%, rispetto al 3,18% della chiusura di ieri.

Trend positivo per le borse europee dopo nuovo record Nasdaq oltre 20.000 punti. Ma alert bolla

Il trend positivo delle borse europee segue il nuovo record incassato dall’indice Nasdaq Composite che, nella giornata di contrattazioni di ieri a Wall Street, è balzato per la prima volta sopra la soglia dei 20.000 punti, avanzando dell’1,8%.

Occhio tuttavia all’avvertimento lanciato da Mark Hackett, responsabile della divisione di ricerca degli investimenti di Nationwide, che ha fatto notare che, sui mercati, “le aspettative sono elevate”, aggiungendo che “le valutazioni viaggiano ai livelli più alti dalla bolla hi-tech ”. Di conseguenza, a suo avviso, “è probabile che gli investitori adotteranno un approccio più selettivo, il prossimo anno

Piazza Affari in solido rialzo in attesa annuncio tassi BCE

Positivo il trend dell’indice Ftse MIB di Piazza Affari che, dopo mezz’ora circa dall’inizio della giornata di contrattazioni, scambia in rialzo dello 0,50% circa, a quota 34.910,54 punti.

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