La banca italiana guidata dal CEO Giuseppe Castagna ha annunciato i conti del 2024 e del quarto trimestre del 2024.
Banco BPM, la banca italiana guidata dal CEO Giuseppe Castagna, ha annunciato di aver concluso il 2024 con numeri più che ha solidi, tra cui un utile netto dell’esercizio pari a € 1.920 milioni, in crescita del 52% rispetto al 2023. Nel quarto trimestre del 2024, l’utile netto è ammontato a 224,6 milioni, in calo del 76,3% rispetto ai € 945,7 milioni del terzo trimestre 2024.
L’utile netto adjusted è stato di 1,7 miliardi di euro, in rialzo del 18% su base annua e del 24% rispetto alla guidance 2024. Il risultato della gestione operativa è salito a € 3.048 milioni rispetto a € 2.770 milioni del 31 dicembre 2023 con un incremento del 10%.
I ricavi core di Banco BPM sono ammontati nel 2024 a 5,7 miliardi (+5,4%), significativamente oltre il target 2026 (+3%), mentre il margine netto di interesse è salito del 4,6%, a 3,4 miliardi (+4,6%).
Banco BPM, non solo utili. Più dividendi, guidance migliorata. Alzato prezzo OPA Anima
Sulla scia dei conti, Piazza Meda ha annunciato l’intenzione di proporre all’assemblea degli azionisti dividendi per 1,5 miliardi, in crescita di più di mezzo miliardo di euro, per la precisione di 650 milioni rispetto al 2023 e con payout ratio dell’80%.
Non solo: Banco BPM ha alzato la guidance, annunciando di prevedere utili netti cumulati nel periodo compreso tra il 2024-2027 per un valore di oltre i 7,7 miliardi, “nonostante il forte calo dei tassi di interesse”.
Tra l’altro, la banca ha precisato che la remunerazione a favore dei soci sarebbe in ogni caso superiore ai 6 miliardi “indipendentemente dal trattamento regolamentare relativo all’acquisizione di Anima”. A tal proposito, Banco BPM ha annunciato anche la decisione di aver alzato il prezzo dell’OPA lanciata sul gioiello del risparmio gestito che già controlla, rendendo noto che si terrà il prossimo 28 febbraio l’assemblea ordinaria per deliberare sull’autorizzazione a ritoccare il prezzo dell’offerta pubblica di acquisto per Anima. Per la precisione il CDA del Banco proporrà agli azionisti di aumentare il prezzo per conquistare Anima a 7 euro per azione (cum dividendo).
Tornando ai conti, focus sul margine di interesse, voce osservata speciale a Piazza Affari a causa della grande svolta di politica monetaria avviata dalla BCE. Se l’NII del Banco BPM è salito nell’intero 2024 su base annua, nel quarto trimestre del 2024 il trend è stato di un calo dello 0,8% a 855,3 milioni, rispetto ai 861,9 milioni del 3° trimestre. Detto questo, l’annuncio relativo ai dividendi e alla revisione al rialzo della guidance implica come Banco BPM stia performando più che bene in un contesto di tassi di interesse in discesa.
Piazza Affari sta mettendo sotto il suo radar proprio questa voce di bilancio NII, (Net Interest Margin) che, in generale per tutte le banche dell’area euro, dopo aver puntato verso l’alto grazie alla manna dal cielo arrivata nel 2022 e nel 2023, con i rialzi dei tassi annunciati in modo incessante dalla BCE, è destinata a puntare verso il basso, complice la svolta della politica monetaria della Banca centrale europea. Svolta avviata sotto forma di tagli dei tassi per i seguenti motivi: il tasso di inflazione che si avvicina nell’area euro sempre di più al livello desiderato dalla Banca centrale europea e l’erosione dei fondamentali economici dell’Eurozona, data per certa con l’incubo dei dazi di Donald Trump.
Gli altri numeri di Banco BPM: commissioni nette, oneri operativi, NPL, costo credito
Focus sulle commissioni nette di Banco BPM, pari a € 494,4 milioni nel 4° trim. 2024, in rialzo dell’1,3% rispetto al terzo trimestre, e a € 2.003,8 milioni al 31 dicembre 2024, in crescita del 4,4% rispetto agli €1.919,6 milioni nel 2023.
Riguardo agli oneri operativi, nel quarto trimestre questa voce di bilancio è stata pari a 661 milioni, salendo dello 0,7% a rispetto ai 656,1 milioni del terzo trimestre. Nell’intero 2024, gli oneri operativi sono cresciuti del 3,3% a quota 2.655,7 milioni al 31 dicembre 2024.
Per quanto riguarda la qualità del portafoglio di Banco BPM, al 31 dicembre 2024 l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi si è ulteriormente ridotta al 2,8% dal 3,5% del 31 dicembre 2023.
Il costo del credito è sceso a 46 p.b. rispetto a 54 p.b.19 di fine anno 2023, “pur garantendo significativi livelli di copertura dei crediti deteriorati”, si legge nel comunicato di Piazza Meda.
Confermata la solida posizione patrimoniale del Gruppo che al 31 dicembre 2024 ha raggiunto i massimi livelli storici dalla fusione con un CET 1 Ratio al 15,0% (da 14,2% a fine 2023) e un MDA buffer a 587 p.b. 20 (da 50821 p.b. a fine 2023).
I conti della banca, grande osservata speciale a Piazza Affari in un momento in cui impazza il risiko bancario sono stati resi noti dopo i numeri già comunicati da altri campioni del settore bancario.
Le Big del credito italiano Intesa SanPolo, Mediobanca, MPS-Monte dei Paschi di Siena, UniCredit hanno illuminato infatti già Piazza Affari con i loro rispettivi bilanci, guidance e promesse di dividendi.
All’appello, tra le cinque principali banche italiane, mancavano solo Banco BPM e BPER, quest’ultima finita sotto i riflettori qualche giorno fa con l’OPS lanciata su Banca Popolare di Sondrio.
Banco BPM, grande protagonista risiko Piazza Affari con OPA Anima, dossier MPS, OPS UniCredit
Va ricordato che, in questi ultimi mesi febbrili di Piazza Affari, proprio Banco BPM si è confermata più volte il vero perno attorno al quale hanno ruotato diversi rumor e speculazioni di Borsa: il Banco è stato di fatto la prima pedina a muoversi sul serio, lanciando una OPA sulla società del risparmio gestito, di cui è già azionista di maggioranza, ovvero su Anima Holding, all’inizio di novembre del 2024.
Tempo qualche giorno, Banco BPM ha partecipato al terzo atto del processo di privatizzazione di MPS-Monte dei Paschi di Siena, entrando nel capitale della banca con una quota del 5%: la mossa è bastata per far scattare subito a Piazza Affari la febbre del risiko, con gli investitori che hanno iniziato a scommettere subito sulla creazione di quel terzo polo bancario auspicato dal governo Meloni, con tanto di tesoretto rappresentato da un monte dividendi.
I sogni di un matrimonio tra MPS e Banco BPM si sono poi infranti di colpo quando, in data 25 novembre 2024, UniCredit ha annunciato di aver promosso una OPS da 10,1 miliardi di euro su Banco BPM.
Da predatrice di MPS, il Banco si è trasformato di colpo nella preda messa nel mirino dal banchiere Andrea Orcel.
Immediati l’ira del governo italiano e il susseguirsi di diverse dichiarazioni sul presunto prezzo giusto offerto da Orcel.
Banco BPM ha rifiutato fin dal giorno immediatamente successivo all’annuncio di UniCredit l’OPS, con l’amministratore delegato Giuseppe Castagna che ha anche paventato, in caso di nozze, tagli al personale fino a 6.000 dipendenti.
Il no all’Offerta pubblica di scambio è stato ribadito in diverse occasioni, e non sono mancate stoccate da parte di entrambe le banche sul prezzo dell’OPS, a sconto per Banco BPM, a premio per UniCredit.
Tutto, mentre il mercato si è chiesto più volte se Orcel avrebbe alzato o no la posta per mettere le mani sulla sua preda, e mentre lo stesso Ronaldo dei banchieri ha rimarcato i motivi per cui, a suo avviso, il prezzo dell’offerta fosse più che interessante.
Fino agli inizi di febbraio, quando il banchiere, nello spiegare la mossa improvvisa su Generali - il colosso delle assicurazioni secondo alcuni rumor vero oggetto del desiderio dell’OPS annunciata a sorpresa da MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca - ha lanciato una nuova stoccata contro Piazza Meda, citando il trend dei tassi di interesse dell’area euro decisi dalla BCE, che da scossa pro-ricavi per le banche degli ultimi anni, rischiano di diventare una zavorra sui bilanci, in quanto non più sostegno per i rispettivi margini netti di interesse.
“C’è un rischio di ribasso rispetto alle stime di consenso in un contesto di tassi in calo, di inflazione più elevata, in particolare per una banca che non ha investito a sufficienza né costruito linee di difesa ”, ha sottolineato Orcel, riferendosi a Banco BPM che, di fatto, è conosciuta per essere una banca italiana particolarmente sensibile alle variazioni dei tassi decisi dalla BCE: un rilievo, quello sui tassi della BCE, che è stato tra l’altro citato anche da alcune fonti di Mediobanca, come uno dei motivi che avrebbero spiegato la decisione di Piazzetta Cuccia rifiutare l’OPS di MPS. Motivo che è stato ribadito poi in via ufficiale da Mediobanca.
Nello spiegare il rifiuto dell’OPS di MPS, definendola distruttiva di valore, Mediobanca ha scritto infatti nella nota con cui ha annunciato i propri conti che il consensus stima per MPS “un calo degli utili per la riduzione del margine di interesse”, dunque per lo smorzarsi degli effetti positivi degli elevati tassi di interesse sull’NII della banca senese.
Detto questo, proprio ieri, commentando l’OPS su Banco BPM in occasione della diffusione dei conti di UniCredit, Orcel ha dichiarato di non aver mai escluso la possibilità di alzare la posta per conquistare la preda ambita.
Banco BPM non si è protagonista di Piazza Affari solo per l’OPS di UniCredit: i riflettori sono stati sempre puntati sull’OPA lanciata su Anima Holding che, tra l’altro, secondo alcune indiscrezioni e secondo qualche fonte di mercato, avrebbe rappresentato anche il vero motivo del blitz lanciato da Orcel su Piazza Meda. Anima che ha tra l’altro appena diffuso i propri conti, presentando tra le altre cose le plusvalenze incassate grazie all’investimento in MPS e Anima che rimane nel mirino dell’OPA del Banco, anche se la BCE non ha fatto mistero di qualche dubbio che ha reso incerto l’esito dell’operazione.
A tal proposito, ieri un appello a Banco BPM affinché alzi il prezzo dell’OPA su Anima è arrivato da Poste Italiane, secondo azionista del gruppo del risparmio gestito, il cui nome è stato tirato fuori nelle ultime sessioni in merito all’altro dossier grande protagonista di Piazza Affari: quello del destino di TIM-Telecom Italia. E questo appello, a quanto pare, è stato accolto.
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