La Cassa Forense è l’incubo dei giovani avvocati ma un prestito agevolato potrebbe risolvere gran parte dei loro problemi. Ecco i nuovi aiuti per gli avvocati.
La Cassa Forense ha intenzione di proporre un prestito agevolato ai giovani avvocati, fortemente ostacolati dai pesantissimi contributi obbligatori da versare al fondo forense.
Inoltre, potrebbero essere aggiunti degli aiuti integrativi; i bonus per asili nido e bebè, ad esempio, dovrebbero essere confermati e con essi l’esonero dal contributo integrativo per gli avvocati entro una soglia di età. Ciò permetterebbe di ridurre notevolmente la somma da versare.
Le misure di welfare promosse dalla Cassa Forense vogliono agevolare la crescita professionale dei giovani avvocati, che attualmente risultano i più svantaggiati e non propriamente per fattori legati alla crisi della vocazione.
Vediamo quali sono le misure di welfare proposte dalla Cassa Forense per i giovani avvocati italiani e quali saranno le condizioni del prestito.
Prestito agevolato per giovani avvocati: la Cassa Forense contro l’abbandono
Il prestito agevolato proposto ai giovani avvocati italiani riguarderà tutti i professionisti di età inferiore ai 35 anni e sarà erogato tramite un bando pubblico, pubblicato dalla Cassa Forense stessa per il supporto degli studi in via di sviluppo o appena avviati.
Il riferimento temporale sarà per il biennio 2017/2018, periodo di validità del bando, con un importo massimo di 15 mila euro. Gli interessi maturati saranno totalmente a carico della Cassa Forense, con un limite temporale per i rimborsi di 60 mesi dalla sottoscrizione.
Il prestito agevolato offerto agli avvocati permetterà ai giovani professionisti italiani di non rinunciare al proprio studio e soprattutto di fronteggiare le spese di versamento dei contributi, giudicate eccessive e attualmente in discussione come leggiamo in questo articolo.
Le misure di welfare per i giovani avvocati: lo sconto del contributo minimo
La Cassa Forense propone anche altre misure di tutela per i giovani avvocati, poiché oltre al prestito sarebbe previsto uno sconto sul contributo minimo integrativo per i primi 5 anni di attività forense, con una riduzione del 50% per i successivi 4 anni.
L’obiettivo è combattere la rinuncia alla professione sotto i 35 anni, sempre più frequente anche per gli avvocati donne, poco tutelate nei riguardi della maternità. I bonus non sono stati ancora banditi ufficialmente, tuttavia, vi è buona probabilità di conferma per il 2017.
Gli assegni per i bonus bebè dovrebbero essere di 1500 euro, corrispondenti a 1000 euro invece per il bonus per gli asili nido come per gli altri ordini professionali. Gli aiuti ai neo-genitori avvocati, infatti, sono gli stessi anche per consulenti, notai e tutte le categorie attualmente tutelate.
Le misure proposte dalla Cassa Forense vogliono incentivare la professione forense dichiaratamente a rischio, ma occorrerà attestarne i reali vantaggi una volta analizzate le risposte ai bandi, attualmente in attesa di pubblicazione.
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