Il canone RAI è un tributo dovuto dai cittadini per finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo, per effetto del quale si riesce a ridurre o addirittura eliminare la pubblicità commerciale (rispetto a quanto avviene nelle reti private).
Il riferimento normativo è costituito dal regio decreto-legge numero 246 del 1938 che all’articolo 1 individua la fattispecie imponibile del canone RAI:
“Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l’impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l’utenza di un apparecchio radioricevente”.
Esistono due tipi di canone RAI ovvero:
- canone RAI ordinario, dovuto dai contribuenti che detengono l’apparecchio televisivo per uso personale e domestico;
- canone RAI speciale, dovuto dalle imprese che detengono apparecchi televisivi in locali aperti al pubblico nell’ambito di un’attività commerciale.